martedì 21 marzo 2023
Il 21 marzo comincia la primavera. Anzi no, l’equinozio di primavera dal 2007 arriva con un giorno di anticipo e continuerà a cadere il 20 marzo fino al 2102. Questo perché alle 22:24, ore italiane del 20 marzo, i raggi solari sono perpendicolari all’asse di rotazione della Terra e la durata delle ore di luce eguaglia quelle delle ore di buio. E fino a qui ci siamo, la scienza non ci inganna.
Non si può dire lo stesso delle molteplici Giornate Mondiali dedicate a questo e a quello, nate e celebrate negli anni dalle più disparate istituzioni. Solo per il 21 marzo si contano:
1) la Giornata mondiale delle Foreste istituita dalle Nazioni Unite il 21 dicembre 2011;
2) la Giornata Mondiale per l’eliminazione della discriminazione razziale decisa dall’Assemblea Generale che, a partire dal 21 marzo, sarebbe stata organizzata annualmente in tutti gli Stati una settimana di solidarietà con i popoli in lotta contro il razzismo e la discriminazione razziale;
3) la Giornata Mondiale del Profumo (Fragrance Day) stabilita nel 2018 dalla Fondazione del Profumo;
4) la Giornata mondiale della pace Interiore annunciata da vari telegiornali nazionali di alcuni paesi europei (in primo luogo Italia e Romania), dove la data scelta coincide con il compleanno di Shri Mataji, la fondatrice di Sahaja Yoga;
5) la Giornata Mondiale della Poesia, istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale Unesco nel 1999 e celebrata per la prima volta nel Duemila.
Tutti temi nobili e riconducibili sempre all’unione, alla consapevolezza, alla cura e al rispetto. Ma non saranno un tantino troppi per un unico giorno? Non sarà che si perde l’obiettivo finale del perché creare queste Giornate Mondiali? E poi siamo davvero sicuri che rappresentino la realtà?
Come la Giornata Mondiale della Felicità del 20 marzo, dove la Finlandia per il sesto anno consecutivo si trova sul podio delle città più felici del globo. La Finlandia: Paese con il più alto tasso di suicidi all’anno a livello europeo e dove il problema della tossicodipendenza al di sotto dei 25 anni sta arrivando a livelli incredibili.
Nel 2022 quasi il 30 per cento delle vittime aveva meno di 25 anni e i tossicodipendenti finlandesi muoiono in media dieci anni prima rispetto agli altri Paesi dell’Ue.
Molti casi di overdose si verificano a causa della presenza di più sostanze nell’organismo, in particolare buprenorfina, benzodiazepine e alcol.
Il reporter di Euronews Hans von der Brelie si è recato in Finlandia per scoprire i volti che si celano dietro le cifre e ha prodotto un documentario dove intervista diversi ragazzi che raccontano il loro personale incubo che la maggior parte delle volte si risolve con la detenzione. I ragazzi che commettono reati per procurarsi la droga quando finiscono in carcere hanno l’opportunità di ripulirsi mentre gli aiuti e i sostegni di chi ha disturbi da abuso di sostanze arrivano a coprire solo al 20 per cento di chi ha questi problemi, mentre ad esempio in Svezia si arriva a coprire il 70 per cento.
I bagni pubblici delle due città principali della Finlandia, Helsinki e Tampere, sono diventati il luogo per eccellenza dove i ragazzi vanno a drogarsi, trasformandosi in vere e proprie bombe batteriche diventando molto pericolosi per la salute già precaria di queste persone.
La Blue Ribbon Foundation è un’organizzazione che sostiene i senzatetto e coloro che lottano contro le dipendenze e spingono per l’istituzione di sale di iniezione sorvegliate, già diffuse soprattutto in Germania e nei Paesi Bassi, dovrebbero essere dei luoghi in cui le persone possano assumere droghe in un ambiente igienico, controllate da un professionista. Un modo per ridurre i danni da overdose.
Nel Paese più felice del mondo.
di Valentina Diaconale