Truffa maiuscola

mercoledì 15 marzo 2023


Egregio Signor Truffatore, abbondo con le maiuscole, come fa Lei, che dimentica, ad esempio, il fatto che le ingiunzioni sono asciutte, devono farmi sentire in colpa, soprattutto per quello che non ho commesso. Fa bene a mandarmi un numero di protocollo di qualcosa che devo aver combinato, anche se non ne ho idea. Ma due, forse, sono troppi, e la Sua Eccellentissima Cultura mi pare si sia fermata allo spot del gelato “du gùst is megl che uàn”.

Per cominciare, il fantozziano Spett.le/Egr/Gentile, mi creda, è sbagliato, perché, fra l’altro, rivela insicurezza di chi emula i già disperati recuperatori di crediti impossibili. Ma, soprattutto, Le consiglio di studiare, perché, puntando su truffe sgrammaticate, potrà lavorare solo sugli strati bassi della popolazione.

Lo so che quando a scuola La bocciavano Lei sognava scorciatoie. E ora le ha trovate: notiziole-bomba sui social, scritte da analfabeti, i quali si inventano corsi senza frequenza che rilasciano diplomi senza cultura, e nemmeno nozioni. Lei pensa che tutto questo sia il futuro, una rapidità ben oltre le noiose preparazioni del raggiro perfetto, caro alla cinematografia dello scorso millennio. Fantasia, intuizione, decisione, velocità di esecuzione erano alla base della zingarata di Amici miei, imperatori della genialità.

Ma Lei ha ragione, Lei è moderno. Perché sprecare tempo e impegno alla ricerca di un target superfluo, e magari recalcitrante per principio? Meglio le truffe standard, collaudate, copia e incolla: il pacco del corriere il cui logo viene contraffatto un po’ malaccio, ma va bene così. Il premio da ritirare, accidenti, non vinco mai niente, una volta che mi capita che faccio, lascio? E poi, cellulari ultima generazione a dieci euro, auto invendute quasi regalate, dimagrimento fulmineo con un cerotto, guarigioni miracolose anche dalla morte: la pubblicità senza controllo polverizza le leggi fisiche. E tutto questo “solo per lei”, formuletta universale, gemella di “esclusivo”, dedicata ai milioni di nessuno che si vogliono sentire importanti e non si chiedono perché mai sarebbero stati scelti dal cielo.

Lei non sa niente, ma chi ha ideato e tenta di mettere a segno tanti trucchetti ha capito che il web è immenso: giocando sui grandi numeri, ce n’è per quasi tutti. E poi ognuno ha una carriera da scalare, e siccome le parole più ricorrenti sono “sogno”, “finora impossibile”, “incredibile”, “stupefacente”, “senza limiti”, chissà che un giorno non possa entrare anche Lei nel Gotha della Sua Spett.le, Eccellent.ma categoria, quello dei Grandi Benefattori gravemente ammalati, i quali hanno accumulato dieci milioni, ma non riescono proprio a trovare nessuno disposto ad accettarli, devolvendone una parte ai bisognosi. Che mondo cinico, che mondo egoista!

Ora spero che questo pezzullo non salti agli occhi di qualche consigliere comunale intenerito dalle truffette, oltre che dai simpatici borseggiatori della metro milanese. Consola, invece, il fatto che sia destinato ai lettori dell’Opinione, generalmente acculturati e vaccinati contro i Furbetti della Maiuscola.


di Gian Stefano Spoto