Roma, metro A ferma: una giornata di ordinario disagio

martedì 24 gennaio 2023


C’è la Roma dei 15 minuti, che sogna il sindaco Roberto Gualtieri. E quella delle 2 ore (e 35 minuti) vissute dal pendolare X nella mattinata odierna, giorno in cui linea A della metro registra la parziale interruzione, nel tratto fra le fermate Termini e la Ottaviano.

L’utente in questione esce di casa in zona Casal Palocco, per dirigersi nel quartiere Prati. Sale in auto alle 7,40 e approda alla stazione Eur-Magliana (linea B) alle 8,30. Alle 8,41 sale sul vagone, diretto a Termini. Alle 6,20 il tweet di Atac, la municipalizzata del trasporto capitolino, che segnala il disservizio sul tratto della metropolitana. Ma il poveretto non se ne avvede, anche perché annunci al binario o nel trenino non ci sono.

Alle 9 il malcapitato giunge a Termini. E si incammina verso il binario della linea A (direzione Battistini). Intorno nessun annuncio, solo il personale che – a voce – spiega che l’unica direzione “agibile” momentaneamente della linea A è quella diretta ad Anagnina. Allora che fare? Niente, l’unica retta via è quella che porta a piazzale dei Cinquecento, dove ci sono le navette sostitutive. Sono le 9,08.

Il solerte cittadino fa lo slalom nella calca e sale sul bus, che è stracolmo (“stavamo come le sardine” è la confessione a mente fredda). Da lì, ci vogliono 20 minuti per superare piazza della Repubblica. All’altezza della stazione Barberini, scendono diverse persone, causa sovraffollamento. Qualcuno nemmeno si sente troppo bene. Con buona volontà, la carovana riparte. E alle 10,15 ecco l’arrivo a destinazione, zona Ottaviano. Meglio tardi che mai. Complessivamente, sono cinque le ore di stop.

Il capogruppo della Lega in Campidoglio, Fabrizio Santori, commenta: “Un’altra giornata campale, un altro festival del degrado e dell’incompetenza che ormai non ha più bisogno nemmeno del battage pubblicitario che accompagna il percorso rituale verso Sanremo. A Roma funziona solo il degrado, il sindaco Gualtieri e l’assessore Eugenio Patanè totalmente assenti non rispondono più neanche alle associazioni che tutela gli utenti del trasporto pubblico. Passeggeri disperati per l’ennesimo stop dei servizi. Metro A guasta e migliaia di viaggiatori lanciati verso la stazione Termini in cerca di mezzi sostitutivi che non arrivano, il caos e la rabbia della gente che non sopporta più le chiacchiere su un futuro che non arriva mai e pretende una città che sia quella di oggi, di ogni giorno, dei cittadini. Roma sta perdendo il senso della realtà. L’immersione totale nelle chiacchiere e nei sogni, nel futuro e nei progetti, lascia al presente solo incuria, disagi e malfunzionamenti. Forse il sindaco Gualtieri – continua – sta meditando sul biglietto da visita più adatto a presentare la Città eterna al mondo per il Giubileo 2025 o per l’Expo 2030. Potrebbe farci un con concorso, certo, ma per favore: prima i servizi, l’efficienza, la serietà e il rispetto dei romani. Roma è adesso: tre milioni di persone vivono e lavorano qui, oggi, e non domani, adesso, e non più tardi. Un sindaco ha il dovere di tutelare offrire servizi accettabili. Altrimenti si dimetta insieme all’assessore”.

“I tecnici Atac – viene spiegato successivamente in una nota – hanno accertato che l’interferenza elettrica che ha impedito il regolare esercizio della linea nella mattinata di oggi è stata provocata dalla rottura di un feeder, un alimentatore elettrico aggiuntivo che non fa parte della linea aerea di trazione elettrica ma contribuisce a bilanciare la resistenza elettrica della linea e l’assorbimento di corrente. Il feeder, che corre lungo la linea, si è corroso a causa di una infiltrazione d’acqua che proviene dall’esterno, sulla quale si era intervenuti in passato con un lavoro di canalizzazione che però non è stato sufficiente a impedirne il danneggiamento e lo sfilacciamento all’altezza di un giunto che unisce due gallerie. Al passaggio del treno, vicino alla stazione Lepanto, sono scattate le protezioni che hanno interrotto la corrente determinando la sospensione parziale della linea. Il treno, non potendo proseguire la marcia, ha dovuto essere evacuato, operazione avvenuta secondo le procedure di sicurezza. Nel contempo sono state mobilitate le squadre di pronto intervento che hanno operato il più rapidamente possibile, per ripristinare il servizio. Per poter operare in piena sicurezza per ripristinare la continuità dell’alimentatore è stato necessario creare una tratta tampone, da Termini fino al capolinea di Ottaviano, determinando temporaneamente un’estensione del tratto sospeso. Le caratteristiche costruttive della linea, infatti, non presentano possibilità diverse di sezionamento per poter svolgere lavori con esercizio in corso. L’intervento tecnico specifico di messa in sicurezza del feeder è durato circa un’ora. Per tutta la durata dell’interruzione, Atac ha messo in campo fino a 90 bus navetta di superficie per mitigare il disagio dei passeggeri. Aggiungere altri mezzi avrebbe solo peggiorato la fluidità della mobilità di superficie già complicata dalla congestione presente. L’evento è una evidente conseguenza dell’anzianità dei tanti componenti strutturali delle linee metro più datate (linea A e linea B), che non sono mai stati sostituiti da quando la linea è in esercizio. Neanche si è mai provveduto, nel passato, a un intervento complessivo di sanatoria delle infiltrazioni che ancora insistono lungo la metro A. Atac sta intervento per riportare l’intera infrastruttura a un livello soddisfacente di efficienza, iniziando dal rinnovo dell’armamento, visto che non è possibile svolgere tutti gli interventi contemporaneamente e si è ritenuto di conferire priorità agli interventi a garanzia della stabilità meccanica. Gli interventi sui sistemi elettrici e di controllo sono in programma a seguire: il rinnovo del sistema di telecomando di linea A è peraltro già stato appaltato e le attività sono state avviate. Attese le condizioni di obsolescenza impiantistica e strutturale riscontrate, è chiaro, come più volte ricordato, che serviranno due-tre anni per arrivare a ripristinare livelli di disponibilità operativa delle linee metro più datate soddisfacenti. Nel contempo Atac sta comunque, operando per mitigare al massimo sia i disagi per gli utenti in corso lavori sia le evenienze che possano determinare interruzioni improvvise del servizio, consapevoli, in ogni caso, che risulta materialmente complicato e non realistico recuperare con provvedimenti immediati quanto non sistematicamente svolto nel passato in termini di attività di mantenimento”.

Sulla vicenda dice la sua anche il Codacons. “Presenteremo un esposto alla Procura di Roma chiedendo di aprire una indagine contro Atac e Comune per la possibile fattispecie di interruzione di pubblico servizio – afferma il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi – episodi come questo sono inaccettabili, perché non solo interrompono un servizio regolarmente pagato dagli utenti, che acquistano biglietti e abbonamenti per un trasporto pubblico che deve essere efficiente e costante, ma arrecano un danno all’intera città, aumentando il traffico veicolare in superficie e paralizzando la circolazione di bus e auto. Pubblicheremo, inoltre, un modulo sul sito del Codacons, attraverso il quale tutti i passeggeri coinvolti nei disagi odierni che hanno subito danni a causa dell’interruzione della metro potranno chiedere il giusto risarcimento al sindaco Gualtieri e Atac”.


di Toni Forti