Anastasia: “Nel 2022 record di suicidi in carcere” (video)

venerdì 30 dicembre 2022


Il 2022 si chiude con il più alto numero di suicidi in carcere di sempre. Ottantadue persone si sono tolte la vita. Eppure nel 2021 avevano costituito “La Commissione per l’innovazione del sistema penitenziario”, presieduta dal professor Marco Ruotolo. Il ministro Marta Cartabia a fine 2021 aveva detto: “Da gennaio il sistema penitenziario sarà la mia priorità”. Ma a cosa è servito? I detenuti sono sempre più ammassati nelle celle, senza prospettive per il futuro e sebbene la maggior parte di essi siano in carcere per piccoli reati, temono il mondo là fuori, privo di prospettive, che li marginalizza e li lascia sul marciapiede a bere e delinquere e, nella migliore delle loro ipotesi, fra le braccia di un gruppo criminale. Un terzo dei detenuti è straniero, e pure qui ci sarebbe da porsi delle domande. Il 50 per cento dei suicidi negli Istituti sono commessi proprio da persone straniere. Il dato è da tenere assolutamente in considerazione. La maggior parte di questi reclusi non ha contatti con la famiglia. Nel periodo del Covid, grazie alla tecnologia, si riusciva a mantenere i contatti da tre a cinque volte alla settimana. Adesso si è tornati a dieci minuti di telefonata a settimana. Il carcere è un periodo di vita bruciato, dà l’idea di non avere speranza. Perché non si è ancora riusciti a fare riforme radicali e concrete, a ridurre il numero dei detenuti, dare pene alternative e migliorarne la condizione e la dignità? In un Paese civile non sarebbe questa la strada? Stefano Anastasìa, Garante dei detenuti del Lazio ci spiega quali sono le problematiche da affrontare.


di Vanessa Seffer