martedì 27 dicembre 2022
Raddoppiano in Italia le minacce nei confronti dei giornalisti rispetto all’anno scorso Le denunce presentate alle forze dell’ordine dai minacciati sono diminuite, mentre aumentano le querele per diffamazione a mezzo stampa temerarie e strumentali. Questo il quadro presentato dall’osservatorio dell’associazione, analizzando i dati di quest’anno riguardo le minacce ai giornalisti e sulle notizie oscurate con la violenza.
Ecco, secondo i dati di Ossigeno per l’Informazione, la situazione per il 2022. Sono 564 i professionisti dell’informazione che hanno subito intimidazioni nei primi nove mesi dell’anno corrente, ormai agli sgoccioli. Il 100 per cento in più, rispetto ai 288 giornalisti minacciati nello stesso periodo del 2021. Le modalità preferite dagli intimidatori sono la querela e le cause pre-diffamazione a mezzo stampa pretestuose e infondate, frutto – a detta dell’Unesco, in uno studio appena pubblicato – di una legislazione inadeguata ai tempi, che mette in mostra l’uso scorretto del sistema giudiziario italiano, che spesso limita la libertà d’espressione.
Il fatto che le intimidazioni avvenute “per via legale” siano aumentate così tanto, anche a discapito di metodologie criminali, quali aggressioni, avvertimenti e altri metodi violenti, rende il quadro del Paese ancora più grave. Inoltre, l’andamento osservato dall’onlus è confermato dai dati pubblicati dal Centro di osservazione del Ministero dell’Interno.
Il presidente Alberto Spampinato di Ossigeno si augura che “l’allarme venga raccolto. Che ciò spinga a capire meglio l’andamento del fenomeno e a intensificare le attività per sensibilizzare il mondo del giornalismo, le forze politiche, il Parlamento, il Governo ad adottare opportune contromisure, ognuno per la propria parte. È triste – prosegue il giornalista – chiudere il 2022 osservando che anche quest’anno è trascorso senza che si sia fatto alcun passo avanti. Le intimidazioni e le minacce ai giornalisti sono innegabilmente una malattia che indebolisce la libertà di informazione e danneggia la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Le malattie trascurate, non curate possono degenerare e produrre danni peggiori all’organismo. Ed è forse ciò che sta accadendo”.
Il Ministero dell’Interno, attraverso il suo Centro di osservazione, tiene conto solo della parte violenta delle intimidazioni, quella insomma denunciata dalle forze dell’ordine. Quest’anno, poi, il ministero ha registrato meno episodi dell’anno precedente, ma “questi dati del Viminale – ci tiene a precisare Ossigeno onlus – non dicono che ci sono state meno minacce ai giornalisti. Dicono letteralmente che quest’anno meno giornalisti hanno denunciato le minacce a loro danno. Ciò significa che i giornalisti italiani denunciano le minacce meno spesso di prima. Perché? Hanno meno fiducia negli interventi delle autorità, o sono più rassegnati o semplicemente hanno più paura di prima e perciò subiscono più spesso senza reagire? Questo aspetto sarà oggetto di approfondimento. Certamente però si può dire che la diminuzione delle minacce registrate dal Viminale non è una buona notizia, non è un segnale rassicurante. È anzi un ulteriore segnale di allarme”.
di Alessandra Rosa