Primo giorno di scuola con le nuove (vecchie) regole

lunedì 12 settembre 2022


Oggi in sei regioni e nella provincia autonoma di Trento suona la campanella del rientro a scuola. Per la prima volta dall’inizio della pandemia di Covid-19 i ragazzi si siedono ai banchi senza mascherina. Tornano anche le gite e i viaggi d’istruzione. Il Ministero però ha inviato un vademecum sulle nuove regole e linee guida da seguire per “mitigare” e prevenire l’impatto del virus sulla frequenza scolastica. Nelle slide esplicative si precisa che le misure rappresentano uno “strumento utile per prevenire non solo il Covid ma manche altre malattie infettive, come i virus influenzali, e per “sostenere quindi la disponibilità di ambienti di apprendimento sani e sicuri”.

Infatti, se un bambino o studente presenta sintomi respiratori lievi e buone condizioni di salute generali, può – anzi deve – andare a scuola. Nella nota, ai presidi è specificato che “nei bambini la sola rinorrea (raffreddore) è condizione frequente e non può essere sempre motivo di non frequenza o allontanamento dalla scuola in assenza di febbre”. Chi invece risulta avere sintomi riconducibili al Covid (difficoltà respiratoria, vomito, diarrea, perdita del gusto e dell’olfatto, cefalea intensa) e una temperatura corporea al di sopra di 37,5 gradi, viene portato in una stanza adibita all’isolamento. Da qui il ragazzo in questione lascia l’istituto (se minorenne accompagnato dai genitori) per recarsi a casa. Una volta “al sicuro”, seguirà le indicazioni del suo pediatra o del medico di base.

Con un tampone positivo, bisognerà procedere al regolare isolamento e si potrà tornare in classe solo dopo la totale negativizzazione. Per chi è stato a contatto con un positivo, invece, non sono previste misure diverse da quelle specificate nella Circolare del ministero della Salute del 30 marzo 2022. Infine, gli studenti a casa non potranno più avvalersi della Didattica a distanza (Dad), poiché “la normativa speciale per il contesto scolastico legata al virus Sars-CoV-2, che consentiva tale modalità, cessa i propri effetti con la conclusione dell’anno scolastico 2021/2022”.

Discorso a parte per gli alunni fragili, che sono più esposti al rischio di sviluppare sintomi gravi di Covid. In questo caso sono i genitori che devono mobilitarsi, comunicando all’istituto tale condizione “in forma scritta e documentata, precisando anche le eventuali misure di protezione da attivare durante la presenza a scuola”.

“A seguito della segnalazione ricevuta – continua il vademecum – l’istituzione scolastica valuta la specifica situazione in raccordo con il Dipartimento di prevenzione territoriale ed il pediatra/medico di famiglia per individuare le opportune misure precauzionali da applicare per garantire la frequenza dell’alunno in presenza ed in condizioni di sicurezza”.

Comunque vada, in continuità con gli anni precedenti rimarrà attivo il sistema di monitoraggio per “valutare gli impatti che la diffusione del virus ha su tutti i gradi del sistema educativo di istruzione e di formazione”. Se il quadro sanitario dovesse peggiorare – sottolinea il ministero – le scuole devono essere “preparate e pronte” a rimettere in atto le misure precauzionali degli ultimi due anni.


di Redazione