martedì 6 settembre 2022
Un 8 settembre “di pace e di liberazione”, anche femminile, è quello che giovedì si appresta a celebrare la città di Roma alla Piramide Cestia. Un’iniziativa culturale all’interno dell’estate capitolina curata dal noto architetto di eventi, Cesare Esposito, che per l’occasione cercherà di trasformare ciò che per molti italiani è stata anche una data triste, cioè quella della liquefazione di uno Stato e della vergognosa fuga verso l’esilio di una monarchia ormai da operetta, in una festa di piazza per tutti.
Il piatto forte della manifestazione sarà costituito dalla proiezione di film sulla Resistenza, tra cui “Roma città aperta” di Roberto Rossellini, proprio su uno dei lati della Piramide Cestia, a mo’ di arena all’aperto tematica e impegnata. L’evento – per non farsi mancare nulla dal lato del politically correct – sarà idealmente dedicato “alle donne di Roma che unite ai soldati (americani, ndr) e al popolo, nei giorni del pericolo estremo e dell’intrepida resistenza difesero la città e la Patria, soccorsero i feriti, confortarono i morenti, tutte affrontando la morte, molte perdendo la vita”.
L’iniziativa, preparata in tempi non sospetti di polemiche sulla par condicio, era stata fortemente caldeggiata dall’attuale sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri. Purtroppo ora, con una imprevista e imprevedibile crisi di Governo, cui è seguita una sgangherata campagna elettorale condotta pressoché sotto l’ombrellone – e con le consultazioni politiche previste per il 25 settembre – c’è anche il concreto rischio che qualcuno interpreti l’evento per strumentalizzarlo come una sorta di invito a non votare a destra. Staremo a vedere.
di Rocco Schiavone