Una giornata con i “Cacciatori di Puglia”

sabato 16 luglio 2022


La guerra alle porte d’Europa è iniziata da qualche mese ed anche in Italia c’è un allerta in atto: la caccia ai latitanti delle varie mafie, l’individuazione di nascondigli di armi e droga, sono priorità dell’Arma dei Carabinieri. Per questo sono dislocati, in alcune regioni italiane, gli “Squadroni eliportati dei cacciatori”, nuclei speciali insediati anche in Puglia dall’anno 2018. Quello che segue è un reportage completo, che ha permesso a chi vi scrive di seguire un blitz (addestrativo) dei “Cacciatori di Puglia”.

La mafia garganica non dà tregua: il traffico di armi e droga, il racket delle estorsioni e le mafie straniere, il fronte in cui si trovano i “Cacciatori di Puglia” è tra i più caldi e pericolosi d’Italia.

Dopo una trafila di autorizzazioni specifiche, posso accedere all’aeroporto militare di Amendola, sede dello “Squadrone Cacciatori Puglia” dei Carabinieri: sono atteso alle prime luci del giorno.

Il programma della giornata è serrato, un lavoro reso possibile per il “via libera” arrivato dal Comando Generale dell’Arma tramite l’ufficio stampa.

La giornata inizia nell’ufficio del comandante dello squadrone, il capitano Antonio Trocino, ufficiale di grande esperienza nei teatri operativi esteri che si è formato nel glorioso e rinomato “Reggimento Tuscania”.

Su indicazione dello stesso sono collocato nel gruppo di carabinieri che è in riunione per preparare il blitz.

È questo lavoro, di “amalgama” e pianificazione del luogo in cui operare, che serve ai componenti dello squadrone per non fallire il blitz (anche se simulato). Non sono permessi errori perché risultano tre pregiudicati da assicurare alla giustizia.

Per ottimizzare i movimenti e conoscere anche i dettagli del luogo in cui operare, è il comandante Trocino che consegna le foto del contesto in cui si svilupperà l’intervento. Focus particolare sui volti dei pregiudicati da arrestare: serve ricercare meticolosamente la possibile presenza di droga, armi ed esplosivi. Finita la riunione, mi viene permesso di immortalare lo “Squadrone Cacciatori Puglia” al completo: tutti schierati prima di salire sui mezzi, grandi fuoristrada neri adatti ai percorsi più impervi. Leggo sul volto di tutti la massima concentrazione.

Dopo essere salito sul mezzo in cui c’è il comandante, ci muoviamo in direzione del luogo in cui si svolgerà il blitz. Dopo una lunga serie di vicoli di campagna arriviamo in prossimità di un fabbricato isolato, con mura e cancelli di protezione. Non posso essere un problema e vengo invitato a muovermi con attenzione in modo da non essere d’intralcio e, per questo, il comandante Trocino mi fornisce tutte le indicazioni del caso. Il blitz ha inizio, ma non si avverte preoccupazione, anzi si evince che tutti lavorano di “concerto”, un team affidato di professionisti pronto a tutte le evenienze.

I carabinieri dello squadrone hanno isolato l’area e sono pronti al rischio di possibili tentativi di fuga dei pregiudicati presenti in loco.

Non c’è un attimo di sosta, velocissimi sono già all’interno del perimetro del grande casolare, nessuna zona è stata sguarnita e tutti i lati sono coperti.

L’obiettivo principale viene raggiunto, vengono scovati i pregiudicati visti sino ad allora solo in fotografia, in pochi attimi sono immobilizzati e tratti in arresto.

La perlustrazione deve essere scrupolosa e nessun angolo può essere trascurato, sia all’interno del casolare che nella campagna circostante. Proprio all’esterno, scavando nel terreno, vengono scoperti involucri contenenti sostanze stupefacenti. Occultato sotto una cisterna un fucile e nel sottotetto un’altra arma lunga. Non è finita poiché vengono rinvenuti componenti utili al confezionamento di un micidiale esplosivo: nello specifico viene trovato, in un bidone per lavori edili, dell’esplosivo “al plastico”, spesso utilizzato per compiere attentati, frequenti nella zona.

Il blitz risulta essere stato un successo e nel corso della mattinata il comandante sancisce il termine dello stesso. C’è soddisfazione per gli obiettivi raggiunti e per come si sono mossi i componenti dello “squadrone”, aiutandosi e curando ogni dettaglio. Una cura maniacale senza la quale è difficile raggiungere certi risultati, soprattutto nel corso di blitz reali in cui si rischia anche l’incolumità.

Si raggiungono i grandi fuoristrada neri e, mentre rientriamo all’aeroporto militare di Amendola, discutiamo con il comandante sui dati necessari alla preparazione del reportage. Mi vengono consegnati i numeri dei primi mesi del 2022 ma anche l’attività svolta nell’anno precedente.

Questa esperienza straordinaria ci permette di testimoniare la grande professionalità di questi carabinieri con il basco rosso, del lavoro di preparazione che c’è dietro la loro attività, di quanto siano determinanti nel contesto della mafia garganica ma, anche, pronti a supportare l’Arma territoriale in tutto il territorio pugliese.

Una storia iniziata a Jacotenente, nella foresta umbra, nell’estate del 2018. È da allora che i “Cacciatori di Puglia” sono l’avamposto operativo dell’arma dei Carabinieri, orgoglio e vanto del comando generale anche a livello internazionale. Sono loro che rendono difficile la vita alle organizzazioni criminali che con la loro presenza hanno subito duri colpi e pesanti sconfitte.

Questi anni hanno confermato che la strada è quella giusta ed i numeri testimoniano questa convinzione. Guai, però, pensare che la guerra sia vinta, anzi c’è la consapevolezza che c’è sempre qualcosa che si dovrà fare per assicurare alla giustizia altri criminali.

Ma il segnale, forte ed inequivocabile, è che lo Stato vuole combattere, vincendo, queste organizzazioni criminali pugliesi fino alla loro sconfitta definitiva.

C’è l’impegno dell’Arma dei Carabinieri e dei “Cacciatori di Puglia”, non proprio cosa da poco.

(*) Fotografie di Alessandro Cucciolla - vietata la riproduzione


di Alessandro Cucciolla