Rai-Mediaset: strategie diverse

mercoledì 16 marzo 2022


Sonora sconfitta giudiziaria dell’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes. Condannato dal Tribunale di Roma per comportamento antisindacale. Sugli allori invece l’amministratore delegato di Mediaset Pier Silvio Berlusconi per l’Opa lanciata su España e il valico del 25 per cento di ProSiebenSatl, con sede a Monaco di Baviera. Due strategie diverse dei due gruppi principali di televisioni italiane. La Rai in ritirata e subissata da polemiche per l’informazione in Ucraina, Mediaset in espansione. Dopo mesi di tensioni e denunce da parte del nuovo segretario dell’Usigrai Daniele Macheda il Tribunale di Roma ha riconosciuto che la decisione unilaterale dell’azienda di Viale Mazzini di cancellare le edizioni notturne dei telegiornali regionali fu presa senza il confronto con il sindacato dei giornalisti Rai. Fu in sostanza un atto arbitrario e contrario ad ogni logica giornalistica.

La comunicazione dell’amministratore delegato Fuortes venne presa all’improvviso con immediata esecutività dal 9 gennaio 2022. Con un sol colpo, senza il confronto con i rappresentanti di circa 900 giornalisti, i vertici di Viale Mazzini annullavano una conquista che risaliva ai tempi del direttore della Tgr Piero Vigorelli. All’epoca il varo della terza edizione notturna di 5 minuti per tutti i 21 Telegiornali regionali era stato deciso per permettere alla Rai di tenere aperte le sedi regionali (giornalisti, operatori e montatori ridotti al minimo) al duplice scopo di non lasciare le Regioni senza aggiornamenti dopo il Tgr delle ore 19.35, di non lasciare campo libero alle tivù private e al fine di fornire servizi per le edizioni dei telegiornali della mattina seguente. Contro il taglio avvenuto senza prima avvertire il sindacato interno ci sono stati mesi di proteste e di fronte al muro alzato al negoziato il sindacato assistito dall’Associazione stampa romana è stato costretto a ricorrere al Tribunale.

Il giudice ora ha condannato l’azienda a pagare le spese legali e a pubblicare la sentenza sui quotidiani italiani. I vertici di Viale Mazzini hanno fatto sapere di avere l’intenzione di impugnare la sentenza. Diversa la marcia della holding olandese di Mediaset che per consolidare il progetto di un polo pan-europeo della tv gratuita si sta muovendo su due fronti: quello di Madrid per España Comunicacion e quello di Monaco di Baviera per il secondo gruppo radio televisivo europeo per numero di famiglie raggiunte e cioè ProSiebenSatl. Il gruppo controllato dalla Fininvest, di cui è presidente Marina Berlusconi, ha perfezionato i termini dell’operazione nel corso di una riunione del Consiglio di amministrazione, tenuto ad Amsterdam dove la holding ha la sede legale mentre la centrale operativa resta a Cologno Monzese.

La mossa sul gruppo tedesco serve a rafforzare la leadership nell’azionariato in vista della nomina a maggio di tre dei 9 consiglieri del Supervisory board, che costituisce l’organo di indirizzo strategico. Sul piano generale dell’editoria c’è allarme sul caro carta lanciato dal presidente degli editori Andrea Monti Riffeser a causa della crisi di alcune cartiere e delle difficoltà di approvvigionamento legate all’aumento del costo dei trasporti. C’è infine disagio all’Espresso per le decisioni sul piano della linea editoriale e organizzativa che prenderà il nuovo editore Danilo Iervolino e alla Stampa di Torino dove il direttore Massimo Giannini ha voluto come vice Annalisa Cuzzocrea (entrambi provenienti da Repubblica) al cui gradimento hanno votato solo 77 giornalisti (65 sì) su 186 aventi diritto al voto.


di Sergio Menicucci