“Repubblica” in sciopero per la vendita de “L’Espresso”

mercoledì 9 marzo 2022


Ieri Repubblica non era in edicola. Nessun aggiornamento sul sito online. Una decisione plebiscitaria: lo sciopero è stato deciso in assemblea con 235 sì, 9 no e 6 astenuti. Al Comitato di redazione è stato affidato un pacchetto di altri tre giorni di astensione dal lavoro. La redazione dell’Espresso ha da parte sua proclamato lo sciopero a oltranza delle firme sia sul settimanale cartaceo che online, impendendo l’uscita del prossimo numero. La grave crisi è scoppiata per la vendita dell’Espresso da parte del gruppo Gedi a quello campano Bfc Media di Danilo Iervolino. Una situazione che rendere impossibile il sereno lavoro all’interno delle redazioni in quanto “cedere la testata capostipite di Repubblica e patrimonio del giornalismo italiano, si legge nella nota dell’assemblea, rileva una mancanza di sviluppo a lungo termine”. La strategia di riorganizzazione portata avanti dalla proprietà Gedi (ossia del mega imprenditore John Elkann, nipote di Giovanni Agnelli) si basa prevalentemente su tagli, ridimensionamento, cessione di testate, accorpamenti di rami d’azienda e uscite incentivate dei giornalisti e tipografi.

La nuova proprietà ha immediatamente nominato direttore dell’Espresso il vice di Marco Damilano, dimessosi il 4 marzo, Lirio Abbate e deciso che la domenica il settimanale resterà abbinato al quotidiano Repubblica al costo di 3,50 euro. Non si conoscono tutti termini dell’operazione ma secondo i giornalisti il negoziato metterà per mesi il settimanale in una situazione anomala mai verificatasi in Italia: una vecchia proprietà che dichiara non più strategico un periodico che ha fatto delle inchieste e delle battaglie politiche, culturali e civili la propria ragion d’essere e una nuova società che deve definire il suo progetto editoriale. Le redazioni, compresa La Stampa, si apprestano a chiedere ai vecchi e nuovi vertici quali impegni intendano prendere in tema di investimenti e di perimetro aziendale. Il discorso coinvolge il nuovo acquirente, il quarantacinquenne Danilo Iervolino. Dopo gli studi all’Università degli Studi di Napoli Parthenope in Economia E Commercio parte per gli Stati Uniti dove viene a contatto con il mondo dell’istruzione telematica.

Cogliendo l’occasione della legge Moratti-Stanca sulle Università telematiche in Italia nel 2006 crea Pegaso, l’ateneo a distanza che oggi conta 90 sedi d’esame e dichiara circa 100mila studenti iscritti. Nel settembre 2021 vende per un miliardo di euro al private equity Cvc il 100 per cento della sua holding Multiversity. Altro giro di negoziazioni ed ecco l’acquisto di Bfc Media che detiene le testate Forbes Italia, Assett Class, Cosmo, Equo, Bike, Robb Report, Bluerating. Un agglomerato non certo di prima grandezza nel mondo dell’editoria italiana. L’Espresso sembrerebbe un corpo estraneo. L’altra passione di Iervolino è il calcio. Quando la Federazione fissò la norma che impedisce la partecipazione al campionato di serie A ai club della stessa proprietà, Claudio Lotito e il cognato Marco Mezzaroma hanno dovuto cedere le quote della Salernitana avendo già la maggioranza della Lazio. Viene creata un’apposita società dalla quale Iervolino acquista il pacchetto di maggioranza nonostante le riserve di un Fondo svizzero. La Salernitana, allenata da Davide Nicola e guidata dal direttore sportivo Walter Sabatini, viaggia ancora ultima in classifica. Per ora, gli unici entusiasti dell’operazione Iervolino sono i salernitani Vincenzo De Luca, governatore della Campania, e suo figlio Piero, deputato Pd.


di Sergio Menicucci