Giornata mondiale delle donne nella scienza

venerdì 11 febbraio 2022


Nel 2015 l'Organizzazione delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza. Perché? Perché i pregiudizi e gli ostacoli nel mondo scientifico ancora precludono molte possibilità all’altra metà del cielo. Questa giornata si propone quindi di  far luce su quei condizionamenti sociali ancora esistenti che allontanano tante ragazze dagli studi scientifici per tentare di raggiungere il prima possibile una parità ancora lontana e combattere il pregiudizio, privo di fondamento scientifico, secondo cui il genere femminile è “meno portato” per queste materie.

Nel mondo, infatti, le donne rappresentano il 33,3 per cento dei ricercatori e sono presenti solo per il 12 per cento nelle Accademie scientifiche. Anche nei settori emergenti, come l'intelligenza artificiale, solo un professionista su cinque è una donna (ovvero il 22 per cento), e sono ancora poche quelle che si laureano in ingegneria (28 per cento) e in informatica (40 per cento). In Italia, nello specifico, solo il 16 per cento delle ragazze si laurea in facoltà scientifiche contro il 37 per cento dei ragazzi.

Le materie scientifiche continuano purtroppo ad essere percepite dalle ragazze come “poco adatte” a loro sebbene appassionino e incuriosiscano il 54 per cento delle adolescenti a scuola, in base all’ultima ricerca realizzata da Ipsos per Save the Children

Alcuni dati del bel paese fanno però ben sperare: secondo Save The Children, nel 2021, in Italia le immatricolazioni universitarie hanno registrato un aumento delle donne iscritte alle facoltà STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica).  Il nostro paese si attesta al 22 per cento delle ragazze che scelgono corsi scientifici sul totale delle iscritte, registrando un aumento del 15,74 per cento in particolare per le immatricolazioni in informatica e tecnologie ICT.

Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, ha dichiarato: “Cresce tra le bambine e le ragazze, in Italia e nel mondo, la consapevolezza del loro valore e del contributo che possono dare in ambito scientifico. L’acquisizione di una piena cittadinanza scientifica è considerata oggi da molte come un diritto fondamentale per rispondere alle sfide ambientali e della salute. Tuttavia il divario di genere è molto presente e si radica, sin dai primi cicli di istruzione, negli stereotipi, ancora oggi diffusi, che vorrebbero le ragazze poco portate verso le materie scientifiche e che bloccano sul nascere i loro talenti”.

Gli eventi in programma per questa giornata sono centinaia, sia in presenza che online, in tutto il mondo. Tra queste, in Italia: “4 X”, la campagna internazionale nella quale si chiede a uomini e ragazzi e di scendere in campo contro gli stereotipi e i comportamenti tossici che alimentano le discriminazioni; “One-Billion Voices for Research & Development”, il grande incontro online il cui obiettivo è sensibilizzare ai temi della parità di genere; “Writing Science in Braille”, contro la discriminazione delle ricercatrici ipovedenti; “ResearcHER - Prospettive di Scienza”, organizzata da Università dell'Aquila e Gran Sasso Science Institute (Gssi) da parte di istituzioni e centri di ricerca, come quelle di Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) e Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

Sempre oggi sono state presentate le due vincitrici delle borse di studio per la ricerca dedicata all'oncologo Gianni Bonadonna, Gaia Giannone e Stefania Morganti, in un'iniziativa organizzata dalla Fondazione Bonadonna con il sostegno del Gruppo Prada e della Fondazione Airc.

Per tutti gli eventi consultare il sito ufficiale www.womeninscienceday.org.


di C. D.