Morta Donatella Raffai, volto storico di “Chi l’ha visto?”

giovedì 10 febbraio 2022


“Ci ha lasciato Donatella Raffai, volto indimenticabile e motore del programma nelle sue prime storiche edizioni. Al marito e ai figli il profondo cordoglio di Federica Sciarelli e della redazione di Chi l’ha visto?”.

Il noto programma di Rai Tre, su Twitter, ha ricordato Donatella Raffai – prima storica conduttrice della trasmissione – che è deceduta, a 78 anni, dopo una lunga malattia. La notizia è stata resa nota da Sergio Maestranzi, il marito, ex regista della Rai sposato dopo una convivenza di oltre trent’anni. Le esequie avranno luogo domani alle 12,30 nella chiesa parrocchiale di via Flaminia Vecchia. La bara sarà esposta al pubblico in chiesa per una trentina di minuti, prima dell’ultimo saluto. Lo stesso Maestranzi ha detto: “Il nostro è stato un grande e meraviglioso amore. Donatella era una donna generosa, riservata, che aveva deciso a un certo punto di allontanarsi dalla tv e di dedicarsi alla vita privata. Sono state dette tante cose, ma è tutto molto semplice”.

Donatella Raffai, originaria di Fabriano, ha debuttato a 17 anni come attrice ne “I dolci inganni” di Alberto Lattuada. Diventata madre di due figli, a 25 anni ha iniziato a occuparsi di pubbliche relazioni per la Rca, la casa discografica. Nel 1971 è alla Rai, dove ha condotto trasmissioni radiofoniche come “Chiamate Roma 3131”, “Radio anch’io”, “Voi e io”. È arrivata in tv alla fine degli anni Ottanta, sia come autrice che come conduttrice.

Nel 1989 è la volta di “Chi l’ha visto?” che ha riscosso subito successo. Due anni più tardi lascerà la conduzione del programma. Nel 1992 condurrà, ancora su Rai Tre, “8262”, ma i risultati non furono soddisfacenti. Nel 1993 tornerà a “Chi l’ha visto?” e nel 1994 verrà sostituita da Giovanna Milella. Nel 1995, su Rai Uno, presenterà il talk show “Anni d’infanzia” e poi sarà la volta, nella stessa rete, di “Lasciate un messaggio dopo il bip”. Nella stagione 1997-1998, in alcune puntate, sarà inviata di Domenica In.


di Brigida Baracchi