Documentarsi prima di aprire la bocca

lunedì 31 gennaio 2022


In tempi di terrore virale diffuso i tanti luminari dell’informazione sembra che facciano a gara a chi la spara più grossa. Venerdì scorso, durante Stasera Italia, programma condotto da Barbara Palombelli su Rete 4, quest’ultima, parlando in tono drammatico della pandemia, ha dichiarato che “il Covid ha causato tra gli italiani gli stessi morti della Seconda guerra mondiale, se non addirittura di più”. Un’informazione che, soprattutto se divulgata in un Paese in testa alle classifiche di analfabetismo funzionale, avrà sicuramente alzato il già elevato tasso di paura in molti dei telespettatori sintonizzati con la suddetta trasmissione.

Peccato però, se così vogliamo dire, che il raffronto numerico proposto dalla Palombelli risulti per qualità e quantità del tutto sballato. Infatti, mentre allo stato attuale risultano decedute circa 146mila persone dall’inizio della pandemia – e sappiamo bene che questo numero è ampiamente sovrastimato, in quanto include tutti i positivi al tampone, così come oramai sta emergendo con chiarezza anche nei rapporti ufficiali – nel catastrofico conflitto che portò alla fine del regime fascista studi aggiornati al 2010 riportano un numero complessivo di vittime, tra militari e civili, di oltre 472mila. Ossia più di tre volte il numero citato dalla consorte di Francesco Rutelli.

Ma non basta. Occorre anche sottolineare che nel 1940, anno in cui entrammo in guerra a fianco del “Terzo Reich”, la popolazione italiana era di circa 15 milioni di unità inferiore all’attuale e, cosa non irrilevante, dato che in guerra muoiono essenzialmente i giovani, l’età media delle vittime era decisamente più bassa di quella che si registra con il Covid-19, ancora oggi stabilmente inchiodata intorno agli 80 anni. A questo punto non possiamo che rivolgere il seguente consiglio alla stimata signora Palombelli: documentarsi adeguatamente prima di aprire la bocca, soprattutto in prima serata.


di Claudio Romiti