Oltre mille morti sul lavoro nel 2021

lunedì 20 dicembre 2021


Il volto di Filippo Falotico, aveva 20 anni, è uguale a quello di tutti i nostri figli. È lì su tante foto in primo piano con i colleghi di lavoro Roberto Peretti e Marco Pozzetti, precipitati con lui in un volo di quaranta metri da una gru a Torino, finita sul palazzo di fronte che ha poi ferito altre tre persone. La città minuscola ai suoi piedi. Chissà cosa pensava vedendola da lassù, mentre era così vicino al cielo. Con Filippo, Marco e Roberto fanno 10 vittime di incidenti sul lavoro in soli tre giorni solo in questo ultimo scorcio del 2021, che fa oltre 1.030 vittime. Vite spezzate durante il Lavoro, l’atto più alto che conferisce dignità all’uomo e lo rende “libero”. Nessun politico è stato capace di fare qualcosa di concreto in questi anni, tutti bravi solo a chiacchiere e a formulare slogan che sortiscono solo una cosa: l’arricchimento di Netflix et similia, perché stare a sentire e a guardare certi soggetti che fanno passerella in tivù ormai dà a molti di noi il voltastomaco. Solo chiacchiere e distintivo! Ma come ne usciamo? Neppure un Santo più disposto a fare un miracolo.

Cosa si nasconde dietro a tutte queste morti e a questi incidenti sul lavoro? Possibile che gli imprenditori edili siano così disonesti che mettano così bellamente in pericolo la vita dei loro dipendenti, addirittura sbandierandoli su una gru che sembra fatta coi Lego? Sembra che il 90 per cento dei cantieri sia fuori dalle regole. Possibile che possa accadere così facilmente denunciando morti quasi ogni giorno? Ci dev’essere dell’altro! A chi tocca difendere strenuamente la qualità e la sicurezza del lavoro nel nostro Paese? Gli organi di controllo così scoordinati fra loro non si potrebbero mettere in linea in uno stile virtuoso come quello di altri paesi che non abbiamo capacità neppure di copiare?

E i sindacati, piuttosto che scendere in piazza per cercare di far vedere che esistono sulla carta, di contarsi o di sperare di far tremare di paura qualcuno, perlopiù bloccando per ore le città e i trasporti, collaborassero per costruire il Paese laddove c’è bisogno. Penso a Landini, così propositivo, ma se vuoi intervistarlo devi fare mesi di attesa fin quando non passa la voglia, e questo dopo aver inviato le domande che vuoi porgli. Non sia mai che gli si possa chiedere qualcosa di sconveniente. I protettori degli operai, dei lavoratori. Un grazie di cuore va ai Vigili del Fuoco che devono estrarre i corpi dalle macerie ogni volta che uno di questi disastri si compie. E dobbiamo ringraziare il cielo che non ci fosse la coda all’ufficio postale come il giorno prima sotto al palazzo in cui stavano per aggiustare il tetto per cui era montata quella gru assassina, altrimenti sarebbe stata una strage.

@vanessaseffer


di Vanessa Seffer