martedì 7 dicembre 2021
Più che alla clemenza della corte qualcuno dovrà appellarsi a un’anima pia capace di spiegare sintassi e regole base del saper scrivere. Un aiuto, questo, che potrebbe essere chiesto dagli aspiranti magistrati. Già, perché è emerso – come riportato da Il Messaggero – che dalla correzione dei compiti per il concorso da 310 posti, svolto dal 12 al 16 luglio 2021, “su 5.827 candidati hanno consegnato il test in 3.797, ma la maggior parte è stata bocciata alla prova scritta”. Correzioni che sono ancora in corso eppure i numeri, per quanto freddi, non lasciano spazio a interpretazioni: alla data del 2 dicembre “la commissione ha esaminato 1532 buste (ognuna contiene due elaborati) e sono stati definiti idonei solo 88 di questi. Un numero decisamente basso che mostra un trend già verificatosi in passato, ovvero che gli aspiranti magistrati non sanno scrivere. C’è chi ha lacune tecniche, ma anche chi non conosce bene la grammatica. E questo non fa che rallentare la selezione alla professione a causa dell’elevato numero di respinti”.
Il ministro Marta Cartabia, all’apertura del nuovo anno della Scuola della magistratura, aveva detto: “Affido alla vostra riflessione la formazione degli aspiranti magistrati. È un aspetto che preoccupa, su più fronti, anche molti di voi, come più volte mi è stato confidato. Troppe volte i concorsi per l’accesso alla magistratura non riescono a selezionare neppure un numero di candidati sufficienti a ricoprire tutte le posizioni messe a bando. È questo un dato su cui riflettere, che segnala un problema che deve essere affrontato”.
Non solo: è in programma, infatti, il super bando da 500 posti. Sommando i due concorsi, serviranno 810 candidati (in grado di superare la prova e poi passare all’esame orale). Un numero cospicuo. E visti i chiari di luna l’obiettivo sembra irraggiungibile. Con due “erre”.
di Massimo Gattinara