Difficile al “Corsera” eleggere un nuovo Cdr

giovedì 28 ottobre 2021


Paradossi sindacali nel mondo dell’editoria. Non si finisce mai d’imparare. Colpi di scena per le elezioni del Comitato di redazione del Corriere della sera. Licenziamento senza preavviso e senza giusta causa per il direttore della Gazzetta di Mantova Paolo Boldrini, mandato a casa dopo 8 anni di positiva gestione di uno dei più antichi giornali italiani. Industriali di rifiuti, bonifiche, porti alla Gazzetta del Mezzogiorno, il quotidiano in procedura fallimentare e il più diffuso in Puglia e Basilicata. Marcia spedita con vivaci polemiche in Rai per il rinnovo dei vertici del sindacato Usigrai che andrà a congresso in novembre. Non era mai accaduto che al Corriere della sera nessun redattore si candidasse a componente del Comitato di redazione del più diffuso quotidiano italiano. E non era mai accaduto che non essendoci candidati si votassero nomi non concordati, e che questi (quattro donne e un uomo) una volta eletti rifiutassero l’incarico. Il disagio e le vicende degli ultimi anni impediscono alla rappresentanza sindacale del Corriere di avere il necessario ampio consenso per affrontare le sfide della trasformazione digitale e del nuovo piano industriale. Da tempo serpeggia nel primo giornale italiano uno stato di malessere dovuto alle richieste dell’azionista di altri prepensionamenti e tagli alle collaborazioni. Il ruolo di sindacalista all’interno dei gruppi editoriali è diventato sempre più faticoso e conflittuale a causa degli obiettivi degli editori di procedere a tagli, spostamenti di redazioni, cassa integrazione.

Nell’anno della pandemia sanitaria e quindi della riduzione degli introiti della pubblicità il gruppo Rcs che fa capo a Urbano Cairo (proprietario anche de La 7 e di una miriade di settimanali) ha perso quasi un quinto del fatturato: 174 milioni di euro. Nonostante queste cifre in rosso, secondo alcuni calcoli sindacali, da quando Cairo è presidente e amministratore delegato sono stati assegnati compensi e premi per circa 9,3 milioni di euro. Per avere il controllo del Corriere Cairo spese nel 2016 circa 130 milioni. Se il Corriere intende mantenere la leadership dei quotidiani italiani e avere un prestigio internazionale deve effettuare massicci investimenti ed elaborare un piano industriale che contenga nuovi progetti. Per i sindacati gli investimenti previsti sono del tutto inadeguati per un giornale di qualità. Ora i cinque eletti senza essere candidati chiedono all’assemblea di indire nuove elezioni per una scelta consapevole. Del licenziamento del direttore della Gazzetta di Mantova se ne sta occupando il giudice del lavoro. Boldrini era al giornale dal 1987 prima di aver diretto per tre anni la Nuova Ferrara, del gruppo Gedi che edita Repubblica, La Stampa, L’Espresso e molti quotidiani locali dell’ex gruppo Finegil creato dal principe Caracciolo con Amedeo Massari.

Dopo essere stato cacciato la Gedi ha presentato il bilancio 2020 con 3 milioni di utile e con le vendite aumentate del 3,7 per cento nonostante l’aumento del prezzo delle copie di 10 centesimi. Perplessità a Bari per l’operazione Gazzetta del Mezzogiorno che non è più in edicola dall’agosto. Il Tribunale fallimentare ha ritenuto di accogliere la proposta della società “Ecologica” del gruppo Miccolis. Si con conclude così la vicenda del fallimento dell’editore siciliano Mario Ciancio ma secondo Giovanni Valentini, già direttore dell’Espresso e approdato al Fatto, l’obiettivo dei nuovi proprietari sarebbe quello di avere uno strumento di pressione per ottenere appalti pubblici.


di Sergio Menicucci