Carburante: prezzi al rialzo, consumatori sul piede di guerra

mercoledì 27 ottobre 2021


Benzina sul fuoco” verrebbe da dire. Il prezzo del carburante aumenta e per le famiglie è una vera e propria stangata. Sul piede di guerra le associazioni di consumatori. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, nota: “L’escalation senza sosta dei carburanti aggrava di giorno in giorno la stangata per i consumatori, e produce a oggi una maggiore spesa su base annua pari a +430 euro a famiglia in caso di auto a benzina, +419 euro per un’auto diesel, solo per i maggiori costi di rifornimento”. Per Rienzi è “una vera e propria emergenza contro la quale il Governo resta immobile, mentre sarebbe urgente intervenire, tagliando Iva e accise sui carburanti per salvare le tasche dei consumatori, sempre più impoveriti dagli effetti devastanti del caro-benzina”.

Rialzi stellari

“Rialzi stellari”: non usa mezzi termini Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. “Anche questa settimana – va avanti – spiccano il volo i prezzi dei carburanti, con il gasolio che sfonda quota 1,6 euro. Non accadeva dal 6 ottobre 2014 quando era pari a 1,606 euro. La benzina raggiunge i 1,746 euro al litro, segnando un nuovo record dal 18 agosto 2014, ossia oltre 7 anni fa, quando svettò a 1749 euro al litro, mentre per il Gpl, ora a 0,826 euro al litro, bisogna tornare addirittura al 3 febbraio 2014 per trovare un valore più alto, 0,844 euro al litro”.

Non solo: “In un anno il Gpl è più caro del 39,5 per cento. Gli aumenti dei beni energetici, luce, gas e carburanti, non solo hanno effetti diretti sulle tasche delle famiglie e sui costi delle imprese – racconta Dona – ma hanno un effetto indiretto sul costo finale di tutti i prodotti, dal latte al pane, con conseguenze gravi per l’inflazione e la ripresa economica. Per questo il Governo deve intervenire prima del varo della manovra, riducendo le accise dei carburanti, dell’elettricità e del gas. Dall’inizio dell’anno, dalla rilevazione del 4 gennaio, ossia 9 mesi e mezzo fa, un pieno da 50 litri costa 15 euro e 22 centesimi in più per la benzina e 14 euro e 44 centesimi per il gasolio, con un rialzo, rispettivamente, del 21,1 e 21,9 per cento. Su base annua è pari a un rincaro ad autovettura pari a 365 euro all’anno per la benzina e 347 euro per il gasolio. In un anno – incalza – dalla rilevazione del 26 ottobre 2020, quando la benzina era pari a 1.388 euro al litro e il gasolio a 1.259 euro al litro, un pieno da 50 litri costa 17 euro e 91 cent in più per la benzina e 17 euro e 47 cent in più per il gasolio, con una impennata, rispettivamente, del 25,8 per cento e del 27,8 per cento”.

Effetti devastanti sui consumi di Natale

Secondo Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, questo allarme “potrebbe avere effetti devastanti sui consumi di Natale e produrre conseguenze pesanti sull’economia nazionale. L’andamento dei listini dei carburanti rappresenta oramai una emergenza, con benzina e gasolio che costano oggi oltre il 21 per cento in più rispetto a inizio anno. Incrementi che si ripercuotono non solo sui rifornimenti, ma sui prezzi al dettaglio di una moltitudine di prodotti, e sui costi logistici in capo a imprese e industrie. Il rischio concreto – evidenzia Truzzi – è che l’ondata di rincari e i maggiori costi determinati dal caro-benzina porteranno a una riduzione della spesa delle famiglie durante le prossime festività natalizie, con effetti devastanti per l’economia nazionale che proprio ora si sta riprendendo dopo la crisi causata dal Covid. Di fronte a quella che è a tutti gli effetti una emergenza – termina – chiediamo al Governo di intervenire con urgenza, tagliando la tassazione che vige sui carburanti in modo da contenere la crescita dei listini e limitare gli effetti indiretti del caro-benzina sui prezzi dei prodotti trasportati e sui costi per industria e imprese. In caso contrario, ci saranno ripercussioni negative sul prossimo Natale”.


di Redazione