La prima scuola internazionale per i minori, vittime di guerra

martedì 5 ottobre 2021


Una scuola che accolga tra gli iscritti, studenti afghani e provenienti da altri scenari di guerra. Una struttura nata con il supporto della Universities Network for Children in Armed Conflict (Unetchac) e del ministero degli Esteri italiano. La prima scuola internazionale su bambini e conflitti armati.

“Oggi ho la grande opportunità di frequentare un corso che fa riflettere sui bambini in situazioni di conflitto armato, su come possiamo lavorare insieme per proteggerli. Non c’è un giorno che vivo senza il ricordo degli spari, del pianto, delle urla e della violenza che ho subito in Afghanistan. Mi sento ‘malata’ per i disagi mentali che mi porto dentro dall’infanzia. Disagi che ancora tormentano i bambini afghani”. Sono le parole di Zakira Amiri, nata a Kabul e rifugiata in Pakistan. È solo una degli oltre 80 studenti che partecipano alle lezioni, da ieri 4 fino al 19 ottobre.

L’International Autumn School 2021 è un corso online gratuito per fornire agli studenti gli strumenti accademici e giuridici con cui approfondire, da una prospettiva teorica e pratica, il tema della protezione dei minori che sono vittime di conflitti. Come Zakira, gli studenti dell’Autumn School provengono da aree dove i conflitti armati persistono (Afghanistan, Medio Oriente, Congo, Iraq), ma anche da Italia, Germania, Austria, Albania, Stati Uniti e altri numerosi paesi; per la prima volta seguono le lezioni tenute da esperti e ricercatori dai migliori atenei in Europa, Stati Uniti, Africa e Medio Oriente.

“Un progetto pilota – ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – che risponde all’impegno dell’Italia e che farà da capofila per monitorare la situazione dei diritti umani e far valere le responsabilità per gli abusi e le violenze in Afghanistan”.

Laura Guercio, membro del Comitato di coordinamento dell’Unetchac, ha detto che “l’Universities Network crede che la comunità accademica che si rivolge ai giovani non possa rimanere insensibile al dramma che affligge quei bambini che, a causa della guerra, sono privati del loro diritto di vivere e crescere. Contro la violenza – prosegue – la comunità accademica può utilizzare gli strumenti del dialogo, della conoscenza, del rispetto per gli altri e per i loro diritti. Tali strumenti sono meno rumorosi delle bombe o delle mine, ma nel tempo sono più potenti di qualsiasi arma di distruzione”.

Il corso è arricchito dagli interventi di Virginia Gamba, rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per i bambini e i conflitti armati e da Pasquale Ferrara, direttore generale per gli Affari politici e di Sicurezza – Maeci. L’International Autumn School prevede la partecipazione di rappresentanti Onu; Unicri (United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute); Idlo, (International Development Law Organization); Croce Rossa Internazionale; Unicef; Global Coalition to Protect Education from Attack (Gcpea).


di Redazione