martedì 21 settembre 2021
La vicenda delle Autostrade in Italia continua a destare forti dubbi, perplessità ed amarezza per esprimerci in termini estremamente gentili. In questo mese di arsura e rallentamento delle attività abbiamo letto su organi di stampa della successione alla presidenza di Aiscat (Associazione dei concessionari di autostrade) che pare non gettare nuova luce, neanche il crollo del Ponte Morandi pare avere incrinato il collaudato sistema gestionale al suo interno, la successione pare essere in piena continuità. Dopo il disastro assurdo che noi parenti in primis abbiamo subito, piano piano il silente dilavamento dell’opinione pubblica sta tentando di fare il suo corso.
Siamo in attesa che sulla vicenda concessione ci siano seri ripensamenti e lo abbiamo anche richiesto al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini nella recente commemorazione del 14 agosto, è in esame un esposto alla Procura di Roma presentato da associazioni imprenditoriali, cittadini ed il nostro comitato per mettere sotto la lente di ingrandimento la terribile scelta di acquisizione della società da parte di Cassa depositi e prestiti che con un esborso abnorme di fondi pubblici dovrebbe acquisire la maggioranza della società concessionaria.
Leggiamo anche che potrebbero esserci ipotesi di un incarico all’attuale ad di Autostrade alla guida di Cdp, speriamo che sia uno scherzo della calura di agosto o siano voci di qualche spiritoso. Purtroppo qui non c’è nulla di spiritoso, non c’è nulla di chiaro, non c’è nulla di serio in questa trattativa, come cittadini siamo sviliti, lo stato d’animo come parenti non è minimamente descrivibile, e Vi assicuro neanche immaginabile. Questo regalo ad Atlantia impone di non fermarci nella nostra battaglia per cercare di far aprire gli occhi a tutti i cittadini, a tutti i parlamentari, a tutti i giornalisti, perché continuiamo a pensare che questo diventerà, se portato a termine, una delle più grandi vergogne della nostra nazione, quando si avranno occhi per vedere.
Noi speriamo che la presa di coscienza arrivi prima del “patatrack”, non possiamo pensare che non ci sia una credibile strada alternativa, anche adesso. Nessun regalo a questa società, nessun regalo a questi azionisti. A nostro modesto parere dobbiamo percorrere la strada dell’annullamento della concessione o dell’insediamento di un commissario fino a quando tutte le carte sul tavolo non saranno ben chiare, anche perché questa società al momento sta continuando ad incassare utili da oltre tre anni. Leggiamo inoltre in questi giorni che pare essere posto sotto segretezza il parere dell’Avvocatura dello Stato in merito a questa nota vicenda, capiamo problematiche tecniche ma in questa vicenda mai come ora abbiamo bisogno di trasparenza, lucidità e rispetto dei cittadini.
Il costo di questo assurdo contratto da chi sarà pagato se andrà in porto? Solo noi cittadini avremo sul groppone questi costi, ma noi portiamo già sulle spalle un dolore disumano, la vita stravolta, il cuore in frantumi e non possiamo assistere ancora a questo teatrino. Fra poche settimane inizierà l’iter processuale in cui abbiamo grande fiducia, avremo anche un incontro con la ministra Marta Cartabia per presentare il nostro punto di vista sulla Riforma della giustizia penale, non ci arrendiamo, non arretriamo, la forza del nostro dolore è così grande che potremmo smuovere le montagne, ci proveremo con tutto il cuore.
(*) Presidente Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi
di Egle Possetti (*)