A Orte sono un po’ troppo prudenti: “Green pass” per correre

lunedì 30 agosto 2021


Il prossimo 5 settembre si disputerà in quel di Orte, ridente cittadina laziale, la XXI edizione del “Trofeo delle 7 Contrade”. Leggendo il regolamento, che per ciò che concerne le misure anti-Covid continua a prevedere l’obbligo abbastanza insensato di correre i primi 500 metri di gara (in cui vi è senz’altro una richiesta maggiore di ossigeno) con la mascherina, in grande evidenza si trova la seguente prescrizione: “Al ritiro del pettorale è richiesto esibire Green pass o tampone con validità in corso.” Ora, soprattutto per quel gran numero (almeno spero), di appassionati che non corrono solo con i piedi, una simile richiesta imperativa deve sembrare ancora più insensata rispetto a quella che impone di correre con una pezzuola che copre bocca e naso. E in verità lo è, se consideriamo che al momento la normativa vigente non prevede il citato passaporto sanitario per partecipare ad eventi sportivi all’aperto.

Ma tant’è, evidentemente anche nel nostro piccolo mondo antico amatoriale c’è qualcuno che ama essere più realista del re, come si suol dire, escogitando una sorta di segregazione sanitaria tra i praticanti della nostra nobile disciplina. D’altro canto, per comprendere l’assurdità della cosa, basti pensare che il 5 settembre sarà possibile mangiare nei ristoranti all’aperto di Orte, magari stazionando per qualche ora a pochi metri da altri clienti seduti ai tavoli, ma non partecipare ad una corsa locale che prevede sporadici contatti tra gli atleti, rigorosamente gestiti con tanto di distanziamento e mascherine, se non si esibisce il Green pass o in subordine un tampone in corso di validità.

Che dire allora: dal momento che all’inferno si finisce a piccoli passi, malgrado abbiamo i vaccini per una malattia che comunque oramai sappiamo ben fronteggiare pure sul fronte ospedaliero, c’è il rischio che per continuare la nostra passione sportiva ci venga imposto da qualche solerte organizzatore di correre con una sorta di scafandro. Al peggio sembra non esserci mai fine.

Attualmente gli organizzatori oscillano al riguardo: per esempio è stato specificato che alla Marcialonga di Moena del 5 settembre non sarà necessario il cosiddetto Green pass; che diverrà invece obbligatorio alla maratona Alzheimer in provincia di Forlì-Cesena la domenica successiva. Mentre la più parte degli organizzatori, pur non richiedendo il certificato, impone l’autocertificazione scritta, talvolta (ma raramente) accompagnata dalla misurazione della temperatura.

(*) Tratto da podisti.net


di Claudio Romiti