venerdì 23 luglio 2021
Al via le Olimpiadi della desolazione. Tokyo 2020 viene inaugurata tra mestizia e paura. Gli Azzurri sfilano nello Stadio Olimpico della capitale giapponese in un impianto senza pubblico. Prende corpo la cerimonia d’inaugurazione della 32a edizione dei Giochi Olimpici, al cospetto dell’imperatore Naruhito e del presidente del Cio Thomas Bach. Le competizioni si svolgeranno fino all’8 agosto. In gara ci saranno 11mila atleti, malgrado il virus, che continua a fare positivi. È stato osservato un minuto di silenzio con tutti i presenti in piedi, compresi l’imperatore e Bach, per ricordare le vittime della pandemia. In precedenza, erano state mostrate alcune immagini del lockdown in tutto il mondo, tra le quali quelle di una Piazza Duomo di Milano completamente vuota.
È stata, come da tradizione, la delegazione della Grecia la prima a sfilare nella cerimonia di apertura di Tokyo 2020, con i portabandiera e gli altri con la mascherina. Subito dopo gli atleti del Team dei Rifugiati. L’Italia Team è entrata nello stadio Olimpico di Tokyo e ha sfilato nella cerimonia di apertura dei Giochi della 32a Olimpiade. In testa, i portabandiera Jessica Rossi ed Elia Viviani. Gli Azzurri hanno indossato la tuta bianca con un sol levante tricolore davanti, e quasi tutti hanno sventolato una piccola bandiera bianco-rossoverde.
Intanto, il presidente francese Emmanuel Macron è arrivato a Tokyo. Nella notte italiana, è già arrivata una prima soddisfazione azzurra con il quattro di coppia del canottaggio che ha centrato la qualificazione alla finale olimpica, in programma martedì 27 luglio. Nelle ultime ore lo stesso Cio ha dato l’ok alla capitana della nazionale tedesca di hockey su prato, Nike Lorenz, che ha chiesto di indossare la fascia arcobaleno, simbolo del movimento Lgbt. La giocatrice tedesca la indosserà sui calzini, domenica all’esordio contro la Gran Bretagna. Nelle acque di Sea Forest Waterway, il quattro di coppia composto da Giacomo Gentili, Andrea Panizza, Luca Rambaldi e Simone Venier ha concluso la sua batteria alle spalle della Polonia per soli tre centesimi, riuscendo comunque a ottenere il pass per la finale a cui si presenterà con concrete speranze di medaglia. Ottimo esordio olimpico anche per Gennaro Alberto di Mauro, che, nel singolo maschile, con il secondo posto nella sua batteria, dietro al danese Den Nielsen, ha passato il turno.
E Chiara Ondoli e Alessandra Patelli, con il terzo posto in batteria dietro Romania e Canada, sono riuscite a conquistare la semifinale A/B del due di coppia. Andrà invece ai recuperi il quattro di coppia femminile formato da Stefania Gobbi, Veronica Lisi, Alessandra Montesano e Valentina Iseppi, terzo dietro Cina e Polonia. Sul campo di tiro dello ‘Yumenoshima Park Archery Field’, il trio azzurro dell’arco, composto da Lucilla Boardi, Chiara Rebagliati e Tatiana Andreoli, ha chiuso all’ottavo posto le eliminatorie per determinare il seeding dei cinque tabelloni a eliminazione diretta. E domani arriverà in Giappone anche Gregorio Paltrinieri, punta di diamante della nazionale di nuoto.
I primi Giochi in ‘bolla’ ostentano comunque numeri in grande stile: oltre 200 paesi, 306 gare in programma per 42 discipline, con alcune new entry: surf, arrampicata, karate e skate, novità volute dal Cio per fidelizzare il pubblico più giovane. La grande assente sarà la Russia, bandita dal comitato olimpico internazionale causa doping: a Tokyo ci sarà solo un gruppo di atleti, che sfileranno però senza la bandiera di Mosca e sul podio andranno senza inno. Gli Stati Uniti avranno il solito contingente da sbarco in forze (613 gli iscritti), anche la Cina si presenta con 431 unità. Il tema della parità di genere è un altro tasto su cui si è battuto tanto e infatti alla cerimonia del giuramento uomini e donne saranno rappresentati in egual misura: l’Inghilterra si è portata avanti inviando a Tokyo per la prima volta un team (367 atleti) in cui le donne, 201, superano in numero gli uomini.
Anche la Nuova Zelanda registra un primato, schierando Laurel Hubbard, pesista e prima transgender a partecipare a una rassegna a cinque cerchi. Tante le stelle attese nei 15 giorni di gare: l’atletica priva del totem Usain Bolt cerca i suoi eredi nella velocità in Noah Lyles e nel giovanissimo (17 anni) Erriyon Knighton. Riflettori anche sull’azzurro Marcel Jacobs che, abbassando il record italiano a 9”95, ha già arginato la concorrenza interna. La maratona avrà in Eliud Kipchoge l’uomo da battere. In piscina, dopo i fasti di Michael Phelps, sarà l’americana Katie Ledecky (già cinque ori olimpici vinti) a provare ad emulare proprio il gigante di Baltimora. Nel tennis invece pesano le assenze di Rafa Nadal e Roger Federer, e nel suo piccolo anche l’Italia contribuisce alle defezioni eccellenti con quella di Matteo Berrettini, fresco finalista di Wimbledon. A proposito degli azzurri: la spedizione, almeno nei numeri, è già da record: a Tokyo saranno infatti 384 gli italiani in gara (197 uomini e 187 donne) con Lombardia e Lazio regioni maggiormente rappresentate, in 36 delle 42 discipline in programma.
di Guglielmo Eckert