Migrazione: una realtà sempre più problematica

giovedì 17 giugno 2021


Sono sempre più allarmanti i dati sulla situazione dei migranti, in Italia e non. Lo spiegano L'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). I due organismi internazionali hanno fatto ricorso ad una dichiarazione congiunta per ribadire che nessun migrante o rifugiato dovrebbe essere riportato in Libia dopo essere stato soccorso in mare. Secondo il diritto marittimo internazionale, infatti, le persone soccorse dovrebbero essere fatte sbarcare in un luogo sicuro, sottolineano. Il riferimento è agli oltre 270 migranti tratti in salvo in acque internazionali il 14 giugno dalla nave Vos Triton battente bandiera di Gibilterra mentre cercavano di raggiungere l'Europa. I migranti infatti sono stati consegnati alla Guardia costiera libica che li ha portati a Tripoli, dove li attendeva la detenzione stabilita dalle autorità.

Le due agenzie ribadiscono “che mancano i presupposti fondamentali per garantire la sicurezza e la protezione dei rifugiati soccorsi dopo lo sbarco, quindi la Libia non può essere considerata un luogo sicuro”. L'Oim e l'Unhcr chiedono dunque agli Stati di coordinarsi in modo che le navi mercantili che soccorrono le persone in difficoltà ricevano un rapido permesso di sbarcare in un luogo sicuro, per evitare che la vita venga messa a rischio.

“Quest'anno la Guardia costiera libica – spiegano Oim ed Unhcr- ha riportato in Libia più di 13.000 persone, superando il numero di quelle intercettate o salvate e sbarcate in tutto il 2020”. Sono centinaia secondo i due organismi le altre persone morte in mare". Una circostanza che evidenzia la necessità “di un prevedibile meccanismo di salvataggio e sbarco lungo la rotta del Mediterraneo centrale, con effetto immediato e nel pieno rispetto dei principi internazionali sui diritti umani”. Quello che troppo spesso ormai accade è che migranti e rifugiati sbarcati in Libia finiscono in condizioni spaventose vengono esposti ad abusi ed estorsioni. Altri scompaiono e sono dispersi, suscitando il timore che alcuni possano essere stati incanalati nelle reti del traffico di esseri umani. L'Oim e l'Unhcr chiedono inoltre che avvenga la fine della detenzione arbitraria in Libia, attraverso l'istituzione di un processo di revisione giudiziaria, e chiedono alternative a partire dall'immediato rilascio dei più vulnerabili.

È allarme anche secondo Save the Children che nel suo ultimo rapporto “Nascosti in piena vista. Minori migranti in viaggio (attra)verso l'Europa”, descrive la triste sorte di bambini e ragazzi che prima di arrivare in Friuli Venezia Giulia dalla rotta Balcanica o a bordo di camion vengono sottoposti a violenze in Bulgaria, e derubati, picchiati e denudati in Croazia. Il dato allarmante è che in tutta la regione i primi mesi del 2021 hanno già registrato un aumento dei flussi già del 20% rispetto allo stesso periodo del 2020. I minorenni soli, in particolare gli afghani e i pakistani, spesso si allontanano dopo poco tempo dalle strutture di accoglienza per proseguire il loro viaggio proprio mentre, ieri, l’ultimo  tentativo di attraversamento del confine Italia-Francia è avvenuto sull’autostrada A10: sei migranti tra cui un minore sono stati trovati a piedi sulle corsie e sono stati intercettati dalla squadra mobile della questura di Savona in collaborazione con la Polizia Stradale di Imperia e il Commissariato di polizia di Alassio (Savona). Tra tanta tristezza si moltiplicano le iniziative di solidarietà: il comune di Vittoria, in Sicilia, adotta la “residenza fittizia” per i migranti privi di un alloggio adeguato.  È evidente quanto sia necessario un cambiamento e una maggiore tutela dei diritti umani.

 


di Sofia Pinnelli