giovedì 17 giugno 2021
“Il Quaderno nero dell’amore” è un romanzo di Marilù S. Manzini pubblicato da Rizzoli nel 2006. La storia è d’attualità, e per molti aspetti appare come un processo alla cultura dello sballo e del sesso. Un processo all’effimero, al sesso per non annoiarsi, ma anche alle tantissime ragazze carine che reputano i rapporti sessuali possano dimostrarsi strumento per carriere, successo e ricchezza facile. Oggi il libro è anche un film, diretto dalla stessa Manzini. In questa puntata di “Buona parola a tutti” Ruggiero Capone ha intervistato Marilù Manzini per capire quanto della storia dei giovani (tra sesso, emozioni estreme e morte) sia un fenomeno globale. Il racconto della Manzini ritrae alle perfezione rapporti molto simili a quelli recentemente emersi col caso del vip Alberto Genovese: droga e alcool somministrato a ragazze che si davano per entrare in salotti esclusivi, per vivere una vita d’immagine e lusso.
I personaggi narrati della Manzini vivono in piena anoressia sentimentale, camminano con disinvoltura nel vuoto indossando abiti costosi e disperatamente alla ricerca della felicità. Un po’ come i tanti frequentatori del salotto del vip di Genovese. Insomma, il ritratto impietoso di una generazione di ricchi, viziati e viziosi. Che vivono il sesso al limite dell’impossibile, con notti folli a base di droga e lusso.
La Manzini racconta una Milano che ha fatto tendenza anche nello sballo. Ma avverte che di casi Genovese ormai ne sono piene zeppe le capitali del pianeta. Nell’intervistata spera, non tanto velatamente, nella vittoria dei buoni sentimenti, dell’amore sul sesso come gioco da salotto.
di Redazione