Terrorismo, Sbai: “Non temo le minacce dell’Imam, ma i rischi per la sicurezza del nostro Paese”

venerdì 14 maggio 2021


“Ancora una volta l’estremismo islamista si scaglia contro chi lo combatte. Da fonti stampa, tra cui La Repubblica, La Stampa e Corriere della Sera e altri giornali, ho appreso che Bouchta El Allam, 42enne di origini marocchine, detenuto e Imam nel carcere di ‘San Michele’ ad Alessandria, nei suoi sermoni usati per la preghiera all’interno dell’istituto penitenziario, proferiva parole di odio anche contro la sottoscritta auspicando la mia decapitazione come accaduto al professore francese Samuel Paty. Nessuna comunicazione al riguardo mi è stata inviata dalla Procura che indagava. Da anni denuncio la deriva di un certo Islamismo, ma come in passato, anche questa volta non mi lascerò intimorire. Bouchta El Allam, noto come ‘Bush’, invocava la distruzione del Vaticano, inneggiava alla Jihad e augurava per Israele ‘la venuta di un nuovo Hitler’. La vicenda di questo personaggio fa rabbrividire e deve riportare necessariamente l’attenzione sugli istituti penitenziari e su quello che accade tra la popolazione carceraria islamista e filo jihadista. Perché personaggi come ‘Bush’ all’interno delle nostre carceri ce ne sono tanti. Non possiamo lasciare che Imam con ideologia jihadista continuino a fare proselitismo in cella. La politica e le istituzioni devono farsi carico di questo problema una volta per tutte. Dopo anni trascorsi a denunciare l’estremismo islamista, temo, invece, i rischi per la sicurezza del nostro Paese vista la presenza di questi personaggi”.

Lo dichiara Souad Sbai, ex parlamentare PdL.


di Redazione