venerdì 23 aprile 2021
Ecco la bozza del nuovo decreto – che porta la firma di Mario Draghi – sulle riaperture. Il nostro Paese, pertanto, è in procinto di ripartire. Ma con una postilla: del comparto degli eventi e dei matrimoni non c’è traccia.
Adriano Ceccotti, presidente dell’Associazione Feu, ha detto: “Il decreto Riaperture penalizza i matrimoni, gli eventi privati e aziendali dimenticandosi ancora una volta di una fetta importante delle imprese del nostro Paese. Le aziende del settore degli eventi non possono contare su una data certa di riapertura che permetterebbe loro di ricominciare a sperare in una futura “normalità”. Anzi, queste aziende non sono state proprio citate nel decreto”.
E ancora: “L’attenzione del governo continua ad essere spostata su settori, come la ristorazione, che comunque aggregano persone e in alcuni casi senza i rigidi protocolli a cui il settore degli eventi è già stato abituato. Una disparità ancora una volta inspiegabile: quale è la differenza tra un pranzo al ristorante ed un banchetto di nozze? Quale tra un meeting di 200 persone ed una proiezione cinematografica dello stesso numero di partecipanti? Nessuna!”.
La road map del calendario delle riaperture presentata dal presidente Draghi e approvata in Consiglio dei ministri, così, non ha fatto che alimentare la rabbia dei professionisti del settore degli eventi. Il comparto, che ha un impatto diretto sul Pil nazionale del 2,5 per cento e che dà lavoro a oltre 570mila persone, si trova ancora una volta fermo: spettatore incredulo della ripartenza di altri settori che come il loro creano aggregazione.
La domanda in sostanza è una: non si spiega come eventi privati, aziendali e matrimoni restino ancora oggi costretti a rimanere in stand by, nonostante svolgano attività equiparabili a quelle di ristoranti, teatri e cinema che dal 26 aprile ripartiranno. Una disuguaglianza dalle conseguenze gravissime che allontana sempre di più la possibilità di ricominciare a lavorare a un settore fermo da oltre un anno.
Gli eventi, a onor del vero, permettono un controllo assoluto degli ospiti, a partire dalla fase di preparazione fino alla conclusione. Tracciabilità degli invitati, spazi esterni ampiamente disponibili ed interni adattabili ai distanziamenti dati dai protocolli sicurezza, misurazione temperatura in loco, uso di dispositivi di protezione ed igienizzazione, assegnazione controllata dei posti a tavola. Elementi, questi, che garantirebbero il rispetto del contenimento del virus come richiesti per le categorie pronte a ripartire. L’event industry si conferma il fantasma del governo.
di Anna Maria Fasulo