mercoledì 17 marzo 2021
Quotidiani in movimento. Il Sole 24 Ore e La Stampa di Torino hanno deciso una vasta riorganizzazione sia nei confronti del pubblico dei lettori che all’interno redazionale. Ci sarà tempo per una valutazione più compiuta e un riscontro dell’impatto della ri-progettazione di prodotti consolidati. La domanda è, per il quotidiano della Confindustria, se la grafica può supportare un’idea di rinnovamento. Per La Stampa, diretta dal romano Massimo Giannini – ex Repubblica – cosa possono significare undici spostamenti interni, che hanno già suscitato le reazioni negative del nuovo comitato di redazione.
Il Sole 24 Ore si presenta da martedì con il formato “Rhenish” (quindi non tabloid) che è unico nel panorama nazionale con una colonna in meno, per ottenere più facilità nello sfoglio e gradevolezza di lettura. Secondo il direttore, Fabio Tamburini, è nato il nuovo Sole nel nome dello sviluppo. In sostanza il “concept” su cui hanno lavorato i vertici del giornale parte dai 156 anni di vita senza perdere l’identità e dalla necessità di non invecchiare, per andare incontro alle nuove esigenze dei lettori. Prendendo in mano il quotidiano, i lettori lo trovano più stretto, più alto. Ma è diverso? La carta resta il tradizionale giallo, i caratteri tipografici (appositamente disegnati) riprendono la tradizione veneziana del Cinquecento aggiornata. La leggibilità, però, non è adeguata alle aspettative.
Un cambiamento considerato storico (la riforma grafica è stata progettata da Francesco Narracci e Adriano Attus, con la consulenza dello studio milanese Tomo Tomo) ha bisogno di tempo per essere giudicato, anche perché da aprile debutterà la nuova homepage del Sole 24 Ore e sarà proposta una nuova fruizione in digitale attraverso una app. Le innovazioni tecniche, precisa il direttore Tamburini, non causeranno tagli dei contenuti offerti perché la riduzione degli spazi verrà compensata dall’aumento delle pagine (oltre cinquanta al giorno, oltre gli inserti).
Il restyling cade in un momento particolare e in uno scenario dell’editoria piegato dall’emergenza sanitaria. Il caos vaccini è stato però richiamato in prima pagina con un colonnino che titola “Stop precauzionale ad Astrazeneca dai Paesi europei”, lasciando alle pagine 5 e 6 gli approfondimenti del caos prodotto dalla sospensione delle vaccinazioni da parte di Italia, Germania, Francia. Secondo i vertici della società, il quotidiano s’inserisce all’interno di un gruppo che può contare “autorevolezza del brand, contenuti ed esclusività del target”. Il Sole 24 Ore parte, secondo i dati Ads, da 146.149 copie diffuse tra carta e digital che ne fanno il terzo quotidiano più diffuso, al netto delle copie del lunedì dei quotidiani sportivi.
Tutta interna la questione della Stampa con tensioni tra il direttore e il Comitato di redazione. Giannini ha fretta di cambiare: ha nominato Marianna Bruschi responsabile digital del quotidiano. Ma lo “sgarbo” consiste nel fatto che la giornalista è “distaccata” da Gedi Digital, la sezione aziendale che comprende Stampa, Repubblica, Espresso, Radio Capital, Secolo XIX, Huffington Post e otto giornali locali. I nuovi perimetri aziendali, passando da una testata all’altra, non sono graditi senza contrattazione da parte del sindacato interno. Al fondo delle difficoltà ci sono settori e redazioni sguarnite, lacune organizzative, tagli di stipendi, carichi di lavoro appesantiti dall’emergenza Covid, varo non chiaro, nel mese di aprile, dell’iniziativa digitale Gedi nel settore Food. In discussione la riorganizzazione globale del giornale.
di Sergio Menicucci