mercoledì 10 marzo 2021
Sopralluogo sotto il cavalcavia del Labaro, verso Prima Porta – nella zona Nord di Roma – “dove abbiamo trovato un vero e proprio disastro ambientale con la presenza di tonnellate di rifiuti di ogni genere. Elettrodomestici, mobilio, rifiuti edili, sino alle lastre di amianto, plastica, ferro. Una vera e propri bomba ecologica se consideriamo che siamo sotto un cavalcavia e che in caso di incendio potrebbe essere estremamente pericoloso per la viabilità”.
È quanto denunciano Donato Bonanni e Piergiorgio Benvenuti, rispettivamente presidenti dell’associazione Ripensiamo Roma e del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale, entrambi dirigenti romani di Forza Italia insieme ad Andrea Simonelli, storico esponente politico del centrodestra del XV Municipio.
Non solo: dal sopralluogo, hanno riferito, “abbiamo potuto verificare come ci troviamo in un bacino interessato dalla criticità idraulica dove risiedono circa 28mila abitanti e che è compreso nel piano della Protezione civile di Roma. Oltre ai rifiuti – hanno continuato – si trova una sorta di deposito a cielo aperto di mezzi pesanti in disuso, container che insistono sulle sponde della marrana di Prima Porta, in prossimità della sua confluenza con l’asta principale, il Tevere e a monte della successiva traversa di Castel Giubileo, distante poche centinaia di metri”.
Tutta l’area posta a monte della traversa di Castel Giubileo “è area di esondazione/espansione del Tevere in quanto la traversa è l’ultimo baluardo di regolamentazione delle acque prima di correre verso la città e successivamente verso la foce del Tevere a Fiumicino. In sostanza – hanno precisato – in caso di piene, se il livello del Tevere si avvicina ad una certa soglia critica all'altezza del Ponte Milvio, la traversa di Castel Giubileo deve essere azionata per interrompere l’afflusso del Tevere a valle, verso Roma e questo significa che deve essere fatto esondare a Monte della Traversa. Ciò vuol dire che l’area che deve essere interessata per evitare l’inondazione del centro di Roma è proprio quella a Monte della Diga in cui insiste l’abitato di Prima Porta-Labaro, e quindi proprio l’area dove vi sono i rifiuti ed i mezzi abbandonati”.
Il problema “è che l’eventuale riversamento di tutto quello che abbiamo visto nel Tevere, andrebbe ad interferire con l’impianto della Traversa idroelettrica Green Power di Castel Giubileo e la funzionalità della stessa, aumentando ulteriormente ed esponenzialmente il rischio idraulico dei quartieri. Un fatto gravissimo e che deve trovare immediate soluzioni di bonifica e d’intervento da parte delle istituzioni”.
Nel sopralluogo, hanno notato, “abbiamo altresì verificato il vecchio ponticello abbandonato e inutilizzato sulla Marrana di Prima Porta che si trova nell’area sopra al quale abbiamo trovato mezzi pesanti abbandonati e che rappresentano ulteriori elementi di criticità. In questo caso, il rischio è di compromettere la struttura del ponticello, ed in caso di occlusione andrebbe ad interferire direttamente sulla funzionalità della diga di Castel Giubileo”.
“Immediatamente – hanno concluso – interesseremo il Dipartimento sicurezza e Protezione civile Roma Capitale, oltre all’Ardis (Agenzia regionale per la difesa del suolo), Anas, Green Power, Autorità di bacino distretto Appennino centrale, per garantire la sicurezza idrogeologica dell’intera Capitale e i carabinieri forestali, la Polizia locale di Roma e l’Arpa, per sollecitare la bonifica dell’intera area”.
di Redazione