Rebus zona: ecco le Regioni che sperano di cambiare colore

giovedì 28 gennaio 2021


“Lo Sato italiano entra con capitale pubblico in ReiThera, l’azienda di Castel Romano che sta sviluppando il vaccino anti-Covid. È una scelta giusta e importante. Da questa crisi dobbiamo uscire più forti per garantire la salute delle persone”. Così su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza. Di altra speme, invece, sono le regioni che sperano di cambiare colore da domenica. Per avere un quadro preciso bisognerà attendere il monitoraggio di domani, dove in sostanza saranno presenti i dati della settimana dal 18 al 24 gennaio aggiornati a oggi. Ma cosa succede? In pratica, per poter passare a una fascia di rischio più basso (da rosso ad arancione o da arancione a giallo) bisogna che trascorrano due settimane a cominciare dal giorno dove, per la prima volta, sono risultati presenti dati tali da consentire la collocazione in una fascia più bassa.

Pertanto, quali regioni potranno cambiare colore? Facendo due conti, tutte quelle che da dal 15 gennaio hanno ottenuto dati da fascia gialla, se sono arancioni, o da arancione se rosse. In questo alveo non rientra la Sardegna, che peraltro ha annunciato ricorso al Tar: l’ordinanza di Speranza è del 22 gennaio. Anche la Lombardia non dovrebbe cambiare colore. rosso. Tra le regioni e province autonome già gialle, sono a rischio Molise e Trento. La Liguria e il Veneto potrebbero diventare gialle. E ancora: in zona arancione resterebbero Puglia, Umbria e Valle d’Aosta. Tra Bolzano e la Sicilia – entrambe in zona rossa – la seconda potrebbe vedere una luce con meno restrizioni.

Nel frattempo, dal bollettino del ministero della Salute è emerso un rialzo, con tasso di positività al 5,17 per cento (+1 per cento rispetto a ieri), 15.204 positivi (erano 10.660 martedì) su quasi 294mila test effettuati (molecolari e antigenici). Non solo: il tasso di positività sui soli tamponi rapidi è pari al 2,33 per cento. Va detto che non è mai così alto da quando si monitorano. Bisogna sottolineare, infine, che scendono terapie intensive (-20), ricoverati con sintomi (-194) e gli attualmente positivi (-4448).


di Redazione