venerdì 18 dicembre 2020
Un libro sul bullismo e cyberbullismo, quello scritto dall’avvocato Maurizio Colangelo e dalla psicologa Rosj Guido, che è risultato attuale, alla luce dei recenti fatti di cronaca che hanno visto come protagonisti, per esempio, centinaia di ragazzini coinvolti nella maxirissa al Pincio e a piazza del Popolo, a Roma. Un lavoro dal titolo “Modelli etico-valoriali per la prevenzione del bullismo e cyberbullismo. Una corresponsabilità educativa tra famiglia-scuola-istituzioni”, che analizza questo fenomeno poliedrico attraverso un’indagine a tutto campo. Il testo sarà distribuito nelle scuole, inoltre ha già raccolto il plauso del ministero dell’Istruzione, dell’ordine degli avvocati di Velletri e di Roma. Non solo: lunedì 21 dicembre l’analisi sarà presentata alle 15 con una diretta streaming sul canale YouTube dell’ordine degli avvocati di Roma.
“L’incontro che abbiamo organizzato tocca una tematica di grande attualità – ha spiegato il presidente dell’ordine degli avvocati di Roma, Antonino Galletti – soprattutto in questo periodo di pandemia in cui è aumentato l’utilizzo dei canali telematici e contestualmente sono aumentate anche le fattispecie penali che possono colpire i più giovani. È quindi importante un dibattito congiunto su questa tematica, che coinvolga più parti e approfondire anche sotto il profilo normativo questo fenomeno”.
Il bullismo è come un “urlo” emozionale che “pretende la lettura di una nuova grammatica culturale”, hanno spiegato gli autori “un fenomeno che abbiamo voluto affrontare a livello interdisciplinare sia dal punto di vista antropologico, che psicologico e giuridico”. Ed è proprio questa la differenza che contraddistingue questo studio: la possibilità di analizzare il fenomeno da diverse prospettive e soprattutto la capacità di proporre delle soluzioni concrete, per affrontarlo e superarlo, alle diverse parti interessate, dagli studenti ai genitori, fino ai docenti. “Un tema importante a livello etico e morale per preparare le future generazioni – ha detto l’avvocato Gaetano Parrello, consigliere dell’ordine degli avvocati di Velletri e presidente nazionale di Tradizione & Innovazione forense – un progetto che rappresenta per le famiglie e la scuola, uno strumento di sostegno e analisi fondamentale, per affrontare questo problema, che è di grande interesse anche giuridico”. Gli autori non si sono limitati alla sola analisi del bullismo, ma hanno proposto pure “soluzioni tecniche per poter affrontare e risolvere il problema, per fornire gli strumenti necessari non solo alle famiglie, ma anche alla scuola e ai dirigenti scolastici, oltre che, naturalmente, agli studenti, sia quelli che sono parte attiva, che passiva degli atti di bullismo e cyberbullismo, sia a quelli che ne sono spettatori. Il ruolo di questi ultimi è fondamentale, perché da veri e propri “testimoni”, possono contribuire ad arginare il fenomeno, smantellando come accade in un vero processo, le aggressioni che subiscono i loro compagni, attraverso una segnalazione ai familiari o ai docenti”.
Nel libro, va detto, è presente un questionario di autovalutazione da sottoporre agli studenti, ai docenti e alle famiglie, per aiutarli a cogliere segnali importanti per affrontare il problema con gli strumenti necessari. “A supporto dello studio – hanno continuato l’avvocato Colangelo e Guido – si richiama il quadro normativo italiano ed estero anche a livello sovranazionale esaminandone l’evoluzione sotto il profilo storico-giurisprudenziale, prendendo in esame la figura del “bullo”, della “vittima” e il rapporto con l’apparato giudiziario”. Un libro, insomma, che ha posto la lente di ingrandimento sul ruolo della famiglia e della scuola e lo fa anche attraverso l’inquadramento giuridico dei soggetti attivi e passivi degli illeciti penali e civili e la responsabilità di soggetti qualificati per tutti i fatti illeciti consumati dai minori: dai genitori ai docenti, fino ai dirigenti scolastici. Sono anche loro a rischiare sotto il profilo civilistico. “Il primo atto di bullismo – è scritto nel libro – nasce proprio all’interno della scuola, luogo naturale, dove il minore ritiene che, essendo fuori dalla “giurisdizione familiare”, possa agire indisturbato e consumare qualsiasi azione senza alcuna ripercussione derivante dalla sua condotta”. Ecco che appare fondamentale approfondire questo fenomeno anche nelle scuole, usufruendo dello spazio riservato all’educazione civica.
Maurizio Colangelo-Rosj Guido, “Modelli etico-valoriali per la prevenzione del bullismo e cyberbullismo. Una corresponsabilità educativa tra famiglia-scuola-istituzioni”, Albatros
di Redazione