mercoledì 7 ottobre 2020
Navigando sul sito dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) si può trovare il foglio illustrativo del vaccino influenzale anno 2020-2021, antigene di superficie, adiuvato con MF59C.1: magari nessuno di noi aveva letto questo foglio illustrativo negli anni passati e solo pochi di noi lo hanno letto in questi giorni perché incuriositi dalla rissa mediatica sulla obbligatorietà del vaccino antinfluenzale nel Lazio, obbligatorietà che è venuta meno con le sentenze del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, la 10047 e 10048 del 29 settembre 2020, che hanno annullato l’ordinanza della Ragione Lazio che stabiliva l’obbligo di vaccinazione antinfluenzale per gli over 65 e per tutto il personale sanitario, pena la temporanea inidoneità al lavoro per il personale sanitario. E su questo argomento basta cercare in rete e si troverà di tutto e di più e magari la curiosità sarà soddisfatta ma subentrerà, speriamo di no, un minimo di paura.
Il punto 2 enuncia cosa deve sapere il paziente prima di usare questo vaccino: “Per essere sicuri che il vaccino sia adatto a lei, è importante informare il medico o il farmacista se uno qualsiasi degli aspetti seguenti la riguarda. Se c’è qualcosa che non le è chiaro, chieda spiegazioni al medico o al farmacista”.
Poi il bugiardino, nome tecnico del foglietto illustrativo, prosegue con una avvertenza. “Non usi questo vaccino se è allergico (ipersensibile) ai principi attivi, ad uno qualsiasi degli eccipienti del vaccino, alle uova, alle proteine di pollo come l’ovalbumina, alla kanamicina e neomicina solfato, alla formaldeide, al cetiltrimetilammonio bromuro (Ctab) e idrocortisone. Se ha manifestato una reazione anafilattoide ad una precedente vaccinazione antinfluenzale, se ha una malattia con febbre elevata o un’infezione acuta, la vaccinazione deve essere rimandata finché non sarà guarito”.
Interessante anche il paragrafo contenente le avvertenze e le precauzioni: “Informi il medico prima della vaccinazione se lei ha una risposta immunitaria scarsa (immunodeficienza o assunzione di medicinali che compromettono il sistema immunitario). Possono verificarsi svenimento, sensazione di svenimento o altre reazioni correlate allo stress, come risposta a qualunque iniezione con ago. Informi il medico o l’infermiere se ha già avuto una reazione di questo tipo in precedenza. Il medico deciderà se lei debba essere vaccinato”.
Dunque ci pare di capire che il professionista al quale spetta la decisione ultima della vaccinazione sia il medico e non un professionista della politica: “Come accade con tutti i vaccini, è possibile che questo vaccino non conferisca una protezione completa a tutte le persone vaccinate. È possibile che non si abbia una risposta immunitaria protettiva in tutte le persone che sono state vaccinate”.
Al punto 4 invece troviamo il paragrafo “Possibili effetti indesiderati” del quale non si consiglia la lettura ai deboli di cuore e agli ipocondriaci e a quanti fanno della paura una specie di stella cometa del vivere quotidiano.
Reazioni allergiche:
“Calo improvviso della pressione del sangue (anafilassi) che in casi rari può portare a incapacità del sistema circolatorio a mantenere un flusso di sangue adeguato verso i vari organi (shock); gonfiore più evidente a carico della testa e del collo, comprendente volto, labbra, lingua, gola, o a carico di qualsiasi altra parte del corpo (angioedema)”.
La scelta di farsi vaccinare per l’influenza è volontaria e questo va ribadito. Qui non si tratta di entrare nel merito della opportunità o meno di praticare una vaccinazione raccomandata dal ministero della Salute ma ad oggi non obbligatoria se non come tentativo di imposizione andato a vuoto e non realizzabile al punto che il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha dovuto ammettere in conferenza stampa, dopo le sentenze del Tar del Lazio, “sapevamo di fare una provocazione perché non compete alla Regione l’obbligo della vaccinazione, ma volevamo dare un segnale sull’importanza di farlo”.
Il problema è un altro. “La vendita del vaccino antinfluenzale in farmacia – ha dichiarato Pierluigi Bartoletti, vicepresidente dell’Ordine di Medici di Roma ed autorevole rappresentante sindacale della Fimmg – non è in discussione, c’è sempre stato, ma la pratica della vaccinazione resta un atto medico che per norma non si può fare con un medico in farmacia”.
Sulla stessa linea la Cisl Medici del Lazio che ha chiesto alla Regione di utilizzare al meglio “la rete dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta, degli specialisti ambulatoriali, dei distretti sanitari e dei dipartimenti di prevenzione delle Asl per ottimizzare l’adesione alla campagna vaccinale antinfluenzale per quanti vorranno usufruirne.
@vanessaseffer
di Vanessa Seffer