martedì 6 ottobre 2020
Germana da Lecce, scrive alla rubrica L’Opinione risponde ([email protected]), perché è venuta a conoscenza che da ottobre cambierà il sistema per accedere ai servizi online nel portale telematico dell’Inps: non verrà più utilizzato il pin, servirà lo Spid. A tal proposito la lettrice, vorrebbe avere più notizie al riguardo, ed in particolare come si fa ad ottenere lo Spid.
Abbiamo contattato Giovanni Battista, ingegnere elettronico che cosi risponde: “Gentile signora Germana, quali attori della rivoluzione digitale cui siamo partecipi, e che muterà radicalmente le nostre abitudini, potremmo definire lo Spid una delle pietre miliari che incontreremo nel cammino del terzo millennio. Prima di tutto esplicitiamo il significato di quest’ennesimo acronimo che, per una volta, è tutto italiano: Sistema pubblico di identità digitale, ovvero lo strumento unico di accesso, nella forma on line, alle pubbliche amministrazioni ed ai soggetti privati aderenti, per fruire dei servizi a disposizione del cittadino”.
Prosegue l’ingegnere Battista: “In verità ne avevamo già sentito parlare da tempo, ma l’utilizzo era stato lasciato discrezionale; ora l’Inps per primo ne ha deciso l’obbligatorietà dal 1 ottobre scorso, ma a breve anche tutti gli altri attori lo seguiranno. Il vantaggio percepibile è grande, perché con un’unica password (oltre l’username) di Spid potremo dialogare con tutti i soggetti che lo richiedono, quando ci interfacciamo a questi con il nostro Pc, non avendo così più bisogno di ricordarci una molteplicità di password”.
Come ottenerlo? “È semplice, basta richiederlo ad uno degli operatori abilitati che si offrono su internet comunicando un indirizzo e-mail, il numero del proprio telefono mobile, un documento d’identità ed il codice fiscale. Lo Spid è gratuito, a meno di richiederlo con una forma di riconoscimento via webcam, per cui in questa modalità l’operatore potrebbe richiedere un pagamento”.
Giovanni Battista, inoltre, spiega: “Grazie allo Spid muteremo il nostro stile di vita, avendo la possibilità di accedere a tutte le risorse di pubblica utilità, senza essere soggetti ad orari a volte incompatibili, ad esempio, con la propria attività lavorativa, guadagnandone nella gestione del proprio tempo”.
Poi conclude: “Non ultimo è il vantaggio in questo particolare periodo storico, in cui è sconsigliato per motivi sanitari ritrovarsi con estranei in uffici pubblici, la possibilità di interagire con chi si abbisogna direttamente dalla propria abitazione, evitando possibili contagi”.
di Federica Pansadoro