Nuovo anno scolastico: la grande paura

mercoledì 2 settembre 2020


Niente mascherina a scuola se viene rispettata la distanza di un metro. Lo indica il Comitato tecnico scientifico, in una nota. Nella scuola primaria, “per favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (ad esempio il canto). “Nella scuola secondaria – sostiene il Comitato – anche considerando una trasmissibilità analoga a quella degli adulti, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro, l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di e in situazione epidemiologica di bassa circolazione virale come definita dalla autorità sanitaria”.

Il Comitato spiega che l’uso delle mascherine “è aerosolizzazione solo una delle misure di prevenzione che devono essere implementate in ambito scolastico in una corretta associazione con tutte le altre misure già raccomandate. L’apertura delle scuole è una esigenza primaria del Paese, ma lo è altrettanto la sicurezza e la continuità delle attività. Pertanto, accanto alle esigenze didattiche e formative, è necessario prendere in considerazione il principio di precauzione, la protezione dei lavoratori, la efficacia, la sostenibilità e la accettabilità delle misure proposte”. Il dato epidemiologico, spiegano anche gli esperti del comitato, le conoscenze scientifiche e le implicazioni organizzative riscontrate, potranno determinare una modifica di queste raccomandazioni, anche in relazione ai differenti trend epidemiologici locali, dall’autorità sanitaria che potrà prevedere l’obbligo della mascherina “anche in situazioni statiche con il rispetto del distanziamento per un determinato periodo, all’interno di una strategia di scalabilità delle misure di prevenzione e controllo bilanciate con le esigenze della continuità ed efficacia dei percorsi formativi”.

Intanto, le scuole italiane hanno riaperto ai collegi dei docenti. I dubbi sono numerosi: sulla presenza del personale, soprattutto dei docenti ma anche dei collaboratori scolastici. L’incremento dei contagi delle ultime settimane, infatti, sta destando allarme nel corpo docente, soprattutto quello più avanti con l’età – nella scuola la percentuale di over 55 è del 40-45 per cento e gli ultra 62enni sono 171mila – e non sono pochi i professori che stanno presentando certificato medico.

“C’è un certo timore” sul ritorno a scuola “ma è motivato dall’incertezza delle comunicazioni: mascherina sì o no, fragili sì o no: tutto questo accentua le preoccupazioni di chi si sente minacciato dal punto di vista della salute”, dice il leader della Uil Scuola, Pino Turi. “In questi giorni gran parte dei docenti si incontra da remoto ma le questioni esploderanno al momento di rientrare in servizio e questo perché mancano certezze”.


di Lia Faldini