martedì 1 settembre 2020
Ha preso il via ufficialmente oggi il nuovo anno scolastico 2020/2021. Per gli insegnanti si è trattato delle prime riunioni e della pianificazione delle attività didattiche, in attesa del ritorno a scuola degli studenti. E riaprono oggi le scuole anche per il recupero degli apprendimenti. In alcuni casi questo verrà fatto in presenza, in altri, per il secondo grado, a distanza, a seconda dell’autonoma scelta delle singole scuole. Dopo mesi di lockdown, arriva il nuovo anno scolastico, tra incertezze e speranze. Alcune Regioni stanno valutando il posticipo di dieci giorni rispetto al calendario deliberato. Ieri è arrivata l’ufficialità dall’Abruzzo: si inizierà il 24 settembre. Per giovedì si attende la decisione della Regione Campania e a giorni quella della Basilicata. In Puglia e Calabria si era già deciso di partire il 24 mentre in Sardegna si comincia il 22.
Tutto dovrebbe essere quindi pronto per la ripartenza delle attività didattiche in presenza dopo quella svolta in remoto per diversi mesi che, nonostante le “bocciature” arrivate da più parti soprattutto per i più piccoli, ha permesso di concludere l’anno scolastico. La scuola è “priorità” del governo, ha di nuovo sottolineato il premier Giuseppe Conte, una “risorsa decisiva per l’Italia” per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Non tutti domani torneranno in presenza, ci saranno alcune scuole che svolgeranno ancora i corsi di recupero a distanza. E prima ancora dell’inizio del nuovo anno scolastico una scuola a Verbania è stata già chiusa per un caso Covid. L’istituto Lorenzo Cobianchi verrà riaperto dopo le operazioni di sanificazione, così come scritto dalla dirigente scolastica sul sito della scuola.
Intanto è arrivata l’indicazione definitiva del Comitato tecnico scientifico sull’uso della mascherina in aula: si potrà togliere al banco ma solo se viene garantito il metro di distanza. Non sarà possibile recarsi a scuola con una temperatura di 37,5 gradi né con sintomi da Covid-19. Vanno tuttavia rilevate alcune differenze nei protocolli di singole regioni o scuole.
La ministra della Pubblica istruzione Lucia Azzolina ha scritto una lettera indirizzata ai lavoratori della scuola. “Quello che stiamo per vivere – ha affermato – è un inizio davvero particolare: tutti voi, docenti, dirigenti, personale Ata, siete ben consapevoli del fatto che stiamo per scrivere, insieme, un capitolo nuovo e determinante nella storia della nostra scuola. Abbiamo una responsabilità storica grande. Sarà un anno duro. Ma anche l’inizio di un percorso diverso. Avremo le risorse dall’Europa con cui costruire la scuola di domani, a partire dagli insegnamenti di questi mesi”.
di Lia Faldini