Coronavirus, la Cina all’Italia: “Non ecceda e ci sostenga”

martedì 4 febbraio 2020


Pechino chiama Roma. Rispetto all’emergenza globale sul coronavirus la Cina chiede aiuto al nostro Paese. Con alcune raccomandazioni. “Abbiamo notato la risposta dell’Italia a questo focolaio. Speriamo che la parte italiana faccia una valutazione obiettiva, giusta, calma e razionale dell’epidemia, e comprenda e sostenga gli sforzi del governo cinese per contenerla e controllarla”. Così la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying alle domande se l’Italia abbia reagito in modo eccessivo all’emergenza coronavirus. “Le misure pertinenti da adottare dovrebbero essere in linea con le raccomandazioni dell’Oms, non superare livelli ragionevoli, evitando di incidere sui normali scambi di personale”.

Intanto, i numeri. Non accenna a rallentare l’epidemia del virus. Secondo i dati diffusi stamattina dalla Commissione sanitaria cinese il numero di morti è arrivato a 425. Addirittura, 64 morti in un solo giorno. I contagi confermati sono saliti di 3.235 unità, superando quota 20mila. È stato registrato la prima vittima ad Hong Kong. Va ricordato, che l’ex colonia britannica nel 2003 fu colpita in maniera drammatica dalla Sars, con 299 morti sui quasi 800 complessivi. Si apprende che anche in Europa, uno dei nove cittadini belgi rimpatriati domenica è affetto dal coronavirus.

Frattanto, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, intervistato da Quarta Repubblica, su Rete 4, dice la sua sull’impatto economico del coronavirus. “È presto”, sostiene. “Seguiamo con molta attenzione questo aspetto, abbiamo un servizio sanitario di avanguardia del quale sono orgoglioso” ha detto, spiegando che dal punto di vista economico la Sars ebbe un impatto di “qualche decimale sulla crescita mondiale, poi riassorbito”.


di Guglielmo Eckert