martedì 2 luglio 2019
Il caso di Emanuela Orlandi, forse, è all’inizio di una svolta. L’Ufficio del Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano ha disposto l’apertura di due tombe presenti presso il cimitero teutonico. “La decisione – spiega Alessandro Gisotti, direttore della sala stampa vaticana – si inserisce nell’ambito di uno dei fascicoli aperti a seguito di una denuncia della famiglia di Emanuela Orlandi che, come noto, nei mesi scorsi ha, tra l’altro, segnalato il possibile occultamento del suo cadavere nel piccolo Cimitero ubicato all’interno del territorio dello Stato Vaticano”.
La decisione di aprire due tombe in Vaticano, nel cimitero teutonico, è stata presa dal professor Gian Piero Milano e del suo aggiunto professor Alessandro Diddi, con decreto del 27 giugno 2019. Gisotti ricorda che “la decisione giunge dopo una fase di indagini nel corso della quale l’Ufficio del Promotore, con l’ausilio del Corpo della Gendarmeria, ha svolto approfondimenti tesi a ricostruire le principali tappe giudiziarie di questo lungo doloroso e complesso caso”.
Per il direttore della sala stampa vaticana, “va ricordato che per ragioni di carattere giuridico l’autorità inquirente vaticana non ha giurisdizione per svolgere indagini sulla scomparsa, avvenuta in Italia, di Emanuela Orlandi; indagini che peraltro sono state condotte dagli inquirenti italiani, sin dalle prime fasi, con scrupolo e rigore professionale. Pertanto, l’iniziativa vaticana riguarda soltanto l’accertamento della eventuale sepoltura del corpo di Emanuela Orlandi nel territorio dello Stato vaticano”.
Gisotti sottolinea che “le complesse operazioni peritali fissate per il prossimo 11 luglio sono solo la prima fase di una serie di accertamenti già programmati che, dopo l’apertura delle tombe e la repertazione e catalogazione dei resti, porteranno alle perizie per stabilire la datazione dei reperti e per il confronto del Dna”.
La famiglia Orlandi ringrazia. Pietro, fratello della scomparsa Emanuela, alla notizia che il Vaticano aprirà due tombe nel cimitero teutonico, desidera ringraziare “veramente il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin. Sicuramente da parte sua c’è stato tanto coraggio nell’apertura di questa indagine e nella decisione di aprire le tombe. E anche il comandante Giani vorrei ringraziare, ho capito che c’è la volontà di fare chiarezza”.
Pietro Orlandi, che proprio una decina di giorni fa ha animato un sit-in a 36 anni dalla scomparsa di Emanuela, ha detto di essere “davvero contento di questo impegno. Speravo che il fatto di non aver sentito nessuno negli ultimi tempi volesse dire che stavano silenziosamente lavorando, e così si dimostra di essere. Questa volontà di indagare è mancata per anni e sono felice che ora invece si voglia approfondire. Vedremo che cosa succederà, io nemmeno sapevo fossero due le tombe. Questo vuol dire che la cosa è organizzata bene, stanno lavorando davvero”.
di L.F.