mercoledì 3 aprile 2019
A Torre Maura va in scena la protesta contro i rom. La Procura di Roma ha aperto un’indagine sugli scontri avvenuti nella zona. Circa duecento abitanti, supportati anche da militanti di Casapound, hanno protestato contro il trasferimento di 60 rom in un centro di accoglienza. Tutto è cominciato con l’arrivo dei nomadi al centro “Savi” in via dei Codirossoni, intorno alle 16 di ieri.
Diversi residenti del quartiere hanno iniziato a manifestare in strada chiedendo alla Polizia municipale di sospendere le operazioni. Ora si attendono le informative delle forze dell’ordine. Si ipotizzano i reati di danneggiamento e minacce aggravate dall’odio razziale. La Digos di Roma sta cercando di individuare gli autori della violenta protesta.
Le posizioni verranno vagliate per chiarire le singole responsabilità. Ieri mattina circa trenta abitanti si sono trovati all’esterno del centro di accoglienza di via dei Codirossoni per “presidiarlo”. Ieri sera, dopo le barricate con i cassonetti dati alle fiamme, è andata anche a fuoco un’auto in sosta lungo la strada noleggiata dalla cooperativa che opera nella struttura.
Dopo la rivolta il Campidoglio ha deciso il ricollocamento in centri su tutto il territorio romano dei 60 rom. In una nota si sottolinea che “le operazioni saranno curate dalla Sala operativa sociale a partire da stamattina e si concluderanno in sette giorni”.
“Sono intervenuta – ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi – per evitare che la situazione degenerasse. C’era un clima molto pesante, di odio. Sono intervenuta per tutelare i tanti cittadini onesti di quel quartiere e i 33 bambini che rischiavano la vita e l’incolumità personale. Dovere dell’amministrazione è quello di tutelare la vita e l’incolumità delle persone”.
di Lia Faldini