Torino, Hamburgheria Eataly e 28 società sequestrate

mercoledì 13 febbraio 2019


Tra le società sequestrate di Settimo Torinese figura anche l’hamburgheria Eataly. Fa parte dell’operazione “Avatar” eseguita dai carabinieri, che ha portato all’arresto di sei imprenditori del torinese. I militari hanno messo i sigilli al negozio che si trova all’interno di un outlet. Il locale commerciale faceva capo ad Opera srl, una delle 29 società “fantasma”, del valore di 250 milioni di euro poste sotto sequestro. “L’Hamburgheria di Settimo – si legge in una nota del ristorante – fa parte di una rete di locali in franchising alla quale Eataly ha concesso in licenza il proprio marchio. Tale rete di locali in franchising, la quale non fa parte del gruppo Eataly e la cui gestione è completamente separata e autonoma rispetto a quella di Eataly, è sempre stata contraddistinta dalla qualità dei prodotti e da una gestione in linea con i valori espressi nel nostro marchio”. 

La nota prosegue: “Venendo a mancare la condivisione di valori, con riferimento al locale di Settimo Torinese, abbiamo provveduto alla richiesta di immediata cessazione dell’utilizzo del marchio e all’interruzione del qualsivoglia legame di affiliazione commerciale tra il locale di Settimo Torinese e la suddetta rete di franchising. Naturale amarezza e contrarietà nel vedere l’associazione del marchio Eataly a una vicenda che, benché sia tuttora oggetto di indagini, risulta gravemente lesiva dell’immagine di Eataly”. Giuseppe Soldano, che aveva aperto l’Hamburgeria Eataly a Settimo, è stato il primo a finire nell’indagine, dopo il ritrovamento di 600mila euro in contanti e 75 lingotti d’oro in uno store box di corso Giulio Cesare, intestato proprio all’imprenditore. Gli investigatori erano riusciti a fare luce nella rete di società e identità fantasma. Cinque imprenditori gestivano gli affari spostando montagne di soldi. Il 59enne Elio Miegge, il 49enne Luca Villata, il 40enne Simone Marietta e il 50enne Luca Pifferi, 50 anni, sono stati fermati dai carabinieri prima che potessero fuggire in Svizzera. Così, gli indagati a vario titolo sono diventati 31.

 


di Redazione