giovedì 24 gennaio 2019
Solo pochi giorni fa scrivevamo dello spot televisivo e radiofonico contro la categoria medica. Uno spot promosso dall’ennesima associazione di presunta tutela degli interessi dei cittadini, laddove gli interessi, di natura esclusivamente economica, vengono rappresentati da quanti lasciano balenare l’idea di sostanziosi risarcimenti ottenibili a costo zero, denunciando per malpractice un medico. Iniziative che, in spregio alla deontologia professionale ed anche al buon senso, promettono anche “nessun costo in caso di rigetto della denuncia”. Ricordate il personaggio di Walt Disney, quell’avaro ma simpatico Paperon de’ Paperoni, le cui pupille si trasformavano nel simbolo del dollaro quando qualcuno gli faceva intendere la possibilità di facili e lauti guadagni? Ingordigia e avarizia ma almeno tanta simpatia: e in tante situazioni alla fine usciva il cuore d’oro del vecchio zione plutocrate. Magari ora il simbolo del dollaro viene sostituito da quello dell’euro nelle pupille di questi promotori finanziari di facili arricchimenti alle spalle dei camici bianchi. E, visto che le strategie di marketing sono in continua evoluzione, ci permettiamo di suggerire a questi sedicenti benefattori una variante pubblicitaria, un’offerta promozionale cumulativa: denuncia tre medici, il quarto lo aggrediamo noi, magari al Pronto Soccorso, gratis! Sì, proprio così: questa può essere la nuova strategia pubblicitaria. Magari è un po’ aggressiva ma che importa, i medici alle aggressioni ci hanno fatto il callo. E anche agli stupri durante i turni di guardia, ai colpi di cacciavite inferti in un parcheggio al termine del servizio, a qualche colpo di pistola sparato così, tanto per dare una lezione a quel dottore che “ha ammazzato” un parente. E vai col Far West, con la giustizia sommaria, e tutto questo nel silenzio della politica che ha difficoltà a definire questi fenomeni nell’unica maniera possibile: azioni criminali.
E queste azioni criminali potrebbero anche essere, almeno in parte, frutto di queste anomale brutte campagne mediatiche. Bene ha fatto il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, a chiedere al ministro della Salute Giulia Grillo, anche lei medico, “di agire a tutela soprattutto dei cittadini, ma anche dei suoi colleghi e di voler porre in atto tutte quelle azioni che riterrà opportune, intervenendo sugli organi competenti per l’adozione di tutti quegli strumenti che evitino messaggi distorti, veicolati addirittura da canali pubblici” e ancora che “siano attivati tutti gli strumenti di repressione prima e di controllo poi di ogni discutibile forma di pubblicità, da qualunque parte provenga, che danneggi il pubblico interesse e la corretta informazione e che soprattutto non inganni i cittadini”. E bene ha fatto Biagio Papotto, segretario generale Cisl medici, a chiedere a gran voce “perché nessuno tra i politici, gli opinion leader, i commentatori mette in evidenza quanta fatica, quante vite vengono salvate ogni giorno, quanta qualità c’è nella sanità italiana, che mette il nostro Paese al terzo posto nel mondo”.
L’argomento è ampio e complesso, ma occorre avere la consapevolezza che, a fronte dei milioni di atti medici eseguiti ogni giorno, tutti i giorni dell’anno, i casi accertati di malpractice sono davvero una percentuale ridottissima. Davvero dobbiamo continuare a farci male come cittadini e come collettività solo perché qualcuno ha interesse a scatenare una corsa al risarcimento con lo slogan che tanto provarci non costa nulla?
@vanessaseffer
di Vanessa Seffer