martedì 20 febbraio 2018
Fari puntati sulla condizione femminile. È questo il cuore del Festival del film e forum internazionale sui diritti umani di Ginevra, in programma dal 9 al 18 marzo. Proprio oggi è stata annunciata una storica sedicesima edizione, in occasione dei settant’anni della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
Secondo la direttrice Isabelle Gattiker, “il festival può competere con le più grandi scene internazionali, pur conservando il suo carattere militante”.
Ad inaugurare i dieci giorni di proiezioni intervengono l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid bin Ra’ad Al Hussein e il presidente della Confederazione svizzera Alain Berset.
Non solo cinema. Anche teatri, musei, carceri, ospedali e centri per migranti. Il regista cinese Ai Weiwei sarà presente per la prima del suo nuovo documentario “Human Flow”, a fianco dell’alto commissario dell’Onu per i rifugiati Filippo Grandi.
L’attrice britannica Vanessa Redgrave, a ottantuno anni presenterà il suo debutto dietro la macchina da presa: “Sea Sorrow, Il dolore del male”, con Ralph Fiennes ed Emma Thompson, un docu-film che racconta il dramma dei rifugiati, a partire dall’omaggio alla “Tempesta” di Shakespeare.
Le molestie e violenze sessuali sulle donne, diventate oggetto di discussione a livello internazionale dopo lo scandalo che ha coinvolto il produttore cinematografico americano Harvey Weinstein, saranno oggetto di una serata speciale.
La kermesse è dedicata quest’anno all’avvocata egiziana Azza Soliman, che rischia il carcere a vita per la sua lotta contro le violenze di cui sono vittime le donne.
Al Festival del film e forum internazionale sui diritti umani si parlerà anche della difficile condizione nella quale versa il Venezuela.
di Eugenio De Bartolis