mercoledì 3 dicembre 2025
La data è già cerchiata in rosso dai rispettivi “cerchi magici”. Domenica 14 dicembre va in scena il confronto, a distanza tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. La presidente del Consiglio interverrà alla chiusura di Atreju, la tradizionale manifestazione della destra italiana che si tiene nella Capitale. Mentre la segretaria del Pd sarà protagonista dell’assemblea del partito, in cui cerca di blindarsi come candidata premier in vista prossime Politiche. La premier ha rifiutato il faccia a faccia e la segretaria dem ha declinato la controproposta di un confronto a tre con Giuseppe Conte. Nella penultima giornata della kermesse di Gioventù nazionale, formazione giovanile di Fratelli d’Italia, è stata “ritagliata” al presidente pentastellato un’intervista condotta dal giornalista di Rete 4 Paolo Del Debbio. Tra i leader delle opposizioni assenti all’evento al via sabato nei giardini di Castel Sant’Angelo, solo Schlein e Nicola Fratoianni. Agli altri va il ringraziamento di Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di FdI, per la “disponibilità e per non aver posto condizioni”.
Matteo Renzi si confronterà sulle riforme con i ministri Elisabetta Casellati, Roberto Calderoli e Paolo Zangrillo. Carlo Calenda discuterà di Ucraina con il ministro Luca Ciriani. Angelo Bonelli parlerà di green deal con Adolfo Urso. Fra i momenti più interessanti del programma figura, senz’altro, l’intervento del leader palestinese Abu Mazen. L’ex direttore di Repubblica Maurizio Molinari intervista l’israeliano Rom Braslavski, per due anni ostaggio di Hamas. È previsto un incontro con il presidente della Cei Matteo Zuppi. Naturalmente, il discorso più atteso è l’intervento finale di Giorgia Meloni, preceduto da quelli degli altri leader del centrodestra e del presidente di Ecr Mateusz Morawiecki. Un momento amarcord sarà rappresentato dal confronto fra Gianfranco Fini e Francesco Rutelli, a 32 anni dalla sfida per il Campidoglio che aprì l’era del bipolarismo.
Atreju 2025 può contare su 82 panel, 450 relatori tra cui 20 esponenti delle opposizioni e 77 giornalisti. Non mancheranno il tradizionale mercatino natalizio, la pista di pattinaggio e momenti più pop. Carlo Conti, conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo, discuterà di televisione e cultura nazionalpopolare in Italia con Ezio Greggio e Mara Venier. Mentre i commissari tecnici delle Nazionali di pallavolo Fefè De Giorgi e Julio Velasco riceveranno il Premio Atreju, e il campione del mondo di calcio Gianluigi Buffon parlerà di oratori e sport. Un focus particolare sarà dedicato alla riforma della giustizia e al referendum costituzionale. Anche se nelle due sale, intitolate a Rosario Livatino, “il giudice ragazzino” ucciso dalla mafia, ed Enzo Tortora, il conduttore televisivo vittima di un clamoroso errore giudiziario, non andrà in scena un confronto diretto fra Carlo Nordio e il presidente dell’Anm Cesare Parodi. Il guardasigilli dibatterà fra gli altri con la presidente di Magistratura democratica Silvia Albano (uno dei giudici che hanno respinto i provvedimenti sui migranti in Albania), Antonio Di Pietro e Gaia Tortora. Di giustizia, di riflesso, si parlerà anche nella tavola rotonda sul deep fake, con Arianna Meloni, Francesca Barra, l’attore Raoul Bova e il magistrato Valerio De Gioia. Il ministro della Difesa Guido Crosetto sarà intervistato dal direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio e il presidente del Senato Ignazio La Russa dal direttore del Tg La7 Enrico Mentana. Tra gli assenti anche la Cgil. Ci saranno i vertici di Cisl, Uil e Ugl, ospiti del panel su tasse, occupazione e sviluppo.
di Manlio Fusani