L’aumento della spesa militare

martedì 2 dicembre 2025


La spesa militare globale è cresciuta bruscamente nel 2024. Lo rileva l’indagine annuale del Sipri (Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma), il pensatoio sulla difesa con sede in Svezia ritenuto tra i più affidabili al mondo. Per la precisione, le entrate dei primi cento gruppi industriali del settore hanno registrato un incremento anno su anno pari al 5,9 per cento per un fatturato complessivo di 679 miliardi di dollari. Guerre in corso e guerre temute, e anche anni e anni di spesa ridotta dopo la fine della “Guerra fredda” sono i motivi dell’exploit. Nella top ten del comparto primeggia la società statunitense Lockheed Martin con un giro d’affari di 64,65 miliardi di dollari. A completare il podio altri due gruppi a stelle e strisce: Rtx e Northrop Grumman. Al quarto posto la britannica Bae Systems, unica europea nelle prime dieci posizioni. Quindi, due altre società Usa (General Dynamics e Boeing), la russa Rostec, le cinesi Avic e Cetc e ancora l’americana L3Harris.

Nel complesso i due “campioni” italiani in graduatoria (Leonardo e Fincantieri) hanno permesso al nostro Paese di incrementare del 9,1 per cento il giro d’affari mondiale, assicurandosi il 2,5 per cento del mercato globale, sesto Stato al mondo. Leonardo è al 12° posto in classifica (era 13°) e risulta secondo in Europa. Nel 2024 il fatturato militare del gruppo italiano è stato di 13,83 miliardi di dollari, il 72 per cento del totale. In un anno la sua crescita è stata superiore al 10 per cento, arrivando a contendere l’11esimo posto alla cinese Norinco. Fincantieri si piazza al 53° posto della “top 100” con ricavi militari per 2,99 miliardi di dollari, circa un terzo delle entrate societarie totali, segnando un +4,5 per cento in dodici mesi. Quali i motivi del successo italiano, in particolare di Leonardo? Prodotti altamente sofisticati, poco o punto a che vedere con gli armamenti convenzionali, utilizzabili anche per proteggere obiettivi civili, non solo militari, dagli aerei alle navi, alle infrastrutture. E anche una serie di collaborazioni industriali con produttori esteri e di partenariati trans-europei, quali il consorzio missilistico Mbda.


di Pietro Romano