Pli: i liberali calabresi chiedono un cambio di rotta

giovedì 20 novembre 2025


Nel Partito liberale italiano si apre un nuovo capitolo di tensioni interne, con la Calabria al centro di una contestazione che mette in discussione la linea nazionale. L’ex commissario regionale Giuseppe Gullo, affiancato da Vincenzo Scorrano, commissario per Lamezia Terme, e da un ampio segmento della base liberale calabrese, ha manifestato una profonda insoddisfazione verso la gestione del partito guidato dal segretario Grazio Trufolo e dal presidente Stefano De Luca. Secondo quanto riferiscono ambienti interni al Pli in Calabria, il malcontento non sarebbe esploso all’improvviso, ma maturato progressivamente, fino a trasformarsi in un dissenso strutturato. Al centro delle critiche figurano l’assenza di un progetto politico riconoscibile, il deficit di dialogo con i territori e la percezione di un crescente scollamento tra la dirigenza nazionale e le realtà locali. “Il liberalismo non può vivere di automatismi né di verticismi interni”, osservano fonti vicine agli esponenti calabresi. “Serve un confronto reale, una linea politica chiara e una visione capace di rimettere i valori liberali al centro del dibattito pubblico”.

Gullo, figura storica del liberalismo meridionale, avrebbe sottolineato l’urgenza di una riflessione profonda sul percorso del partito e sulla sua capacità di rappresentare, oggi, l’elettorato liberale in Italia. Le critiche non riguarderebbero solo l’aspetto organizzativo, ma anche la necessità di ridefinire l’identità del Pli in una fase politica complessa e segnata da forti ricomposizioni nel centro e nel centrodestra. Da parte calabrese emergerebbe quindi la richiesta di una rigenerazione strutturale: un processo di rinnovamento che coinvolga tutte le federazioni regionali, finalizzato a ricostruire un rapporto diretto con i cittadini, rilanciare la cultura liberale e ridefinire il ruolo del partito nello scenario nazionale. Al momento, dalla dirigenza nazionale non sono arrivate repliche ufficiali, ma il tema è destinato ad animare il dibattito interno nelle prossime settimane. Le posizioni espresse in Calabria potrebbero infatti trovare eco in altre realtà territoriali, aprendo una fase di confronto – o di scontro – che potrebbe segnare il futuro del partito.


di Redazione