Manovra, Giorgetti: “Abbiamo aiutato il ceto medio”

lunedì 10 novembre 2025


Giancarlo Giorgetti rivendica la bontà della Legge di bilancio e rilancia. Il ministro dell’Economia difende le misure in favore dei lavoratori con redditi medi e medio-bassi. “Sono stati estesi gli sgravi fiscali e abbiamo reso permanenti i tagli al cuneo”. Il titolare di Via XX Settembre, al Festival delle Città Impresa di Bergamo ha elogiato il lavoro svolto dal suo dicastero. “Una volta che abbiamo cercato” di intervenire “non per i ricchi ma per quelli che guadagnano, diciamo così, delle cifre ragionevoli, siamo stati in qualche modo massacrati da coloro che hanno la possibilità di massacrare”. Giorgetti fa riferimento alle critiche ricevute sul taglio dell’Irpef previsto in manovra. Per il ministro, “non è un problema perché noi riteniamo di essere nel giusto” senza dimenticare che la manovra “va vista, e mi dispiace che questo è stato poco sottolineato, con un’altra misura prevista dalla Legge di bilancio, cioè il fatto che noi abbiamo previsto per i redditi fino a 28mila euro incentivi fiscali, cioè aliquote ridottissime di tassazione” e incentivi “per i rinnovi dei contratti di lavoro”.

Per cui, ha sottolineato il ministro, “la manovra va vista complessivamente. Bisogna capire cosa si intende per ricco. Se ricco è colui che guadagna 45mila euro lordi all’anno, cioè poco più di 2mila euro netti al mese, diciamo così, Istat, Banca d’Italia e Upb hanno una concezione della vita un po’ così. Noi siamo intervenuti quest’anno, e l’abbiamo detto, sul ceto medio perché i ceti più svantaggiati sono stati negli anni scorsi attenzionati, quindi noi abbiamo messo circa 18 miliardi l’anno scorso e li abbiamo rimessi quest’anno per redditi inferiori a 35mila euro”. Giorgetti ha rimarcato un aspetto che ritiene dirimente: “Quest’anno, come abbiamo sempre detto, abbiamo fatto uno sforzo ulteriore e abbiamo coperto anche la fascia di redditi fino a 50mila euro. A me sembra una logica assolutamente, in fin dei conti, cioè considerando l’orizzonte pluriennale, sensata”.

Inoltre, ci si è dimenticati che “noi abbiamo reso stabili e definitivi quei tagli del cuneo contributivo che abbiamo introdotto nei tempi precedenti, non è dunque che fossero una tantum, sono confermati anche per quest’anno”. Di tutt’altro avviso è la riflessione di Maurizio Landini. “Nessuno vuole massacrare Giorgetti”, ha chiosato il leader della Cgil. “Quelli che oggi sono massacrati sono gli italiani. Sono i lavoratori dipendenti, sono i giovani, sono i precari, sono le donne. Questi sono quelli massacrati da questa crisi”. Lo ha detto Landini, a margine del Forum delle relazioni industriali 2025 in Assolombarda, rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulle parole del ministro dell’Economia.


di Manlio Fusani