Referendum giustizia, oggi inizia la raccolta delle firme del centrodestra

lunedì 3 novembre 2025


Oggi è iniziata la raccolta di firme del centrodestra. Il referendum sulla separazione delle carriere dei magistrati, senza quorum, è previsto tra marzo e aprile 2026. La raccolta delle firme tra i parlamentari è stata avviata anche dalle opposizioni. Ma il centrodestra è in cerca di testimonial. È caccia alle vittime di malagiustizia. Nel fronte favorevole alla riforma sulla separazione delle carriere si cercano volti e storie su cui fondare le strategie dei comitati nella campagna verso il referendum. I primi sono già nati, non solo civici ma anche partitici, come quello di Noi moderati annunciato da Maurizio Lupi. Dalla parte opposta, c’è intanto quello presentato venerdì nella sede dell’Associazione nazionale magistrati in Cassazione. In questo clima già decisamente teso il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, di area Lega, invita le toghe alla “sobrietà”, giudicando un errore la loro presenza in piazza, perché la magistratura deve “evitare di cadere nell’agone politico rischiando di confondersi con una parte politica”.

In attesa di definire data ed emittente del faccia a faccia con i vertici dell’Anm, il Guardasigilli Carlo Nordio stasera sarà in prima serata su Rete4, a Quarta Repubblica, per difendere la riforma che porta il suo nome. L’iniziativa referendaria è politica, ma nei piani del centrodestra la mobilitazione dovrà essere soprattutto a livello territoriale e “non egemonizzata dalla politica”, come spiegano da Forza Italia, in modo da avere il coinvolgimento più ampio possibile. Sono partiti i contatti con vittime di errori giudiziari, in tutta Italia. E il deputato azzurro Tommaso Calderone esorta anche i magistrati che condividono la riforma “a manifestarsi pubblicamente”. L’ex pm di Mani Pulite Antonio Di Pietro si è schierato con il comitato “Sì Separa”, lanciato dalla Fondazione Luigi Einaudi, che annovera tra gli altri anche lo storico Ernesto Galli della Loggia, e Ivan Grieco, autore di programmi di approfondimento politico su Twitch e YouTube. Gli ex ministri Claudio Signorile e Salvo Andò, e un altro storico socialista come Fabrizio Cicchitto sono invece fra i promotori di un altro comitato per il “Sì intitolato all’ex ministro della Giustizia Giuliano Vassalli, secondo cui la separazione delle carriere va nel solco della sua riforma del processo penale del 1988 e non è “una suggestione della destra”.

La pensa così anche Stefano Ceccanti, come Claudio Petruccioli o Cesare Salvi fra gli esponenti di centrosinistra favorevoli alla riforma Nordio. Tra questi anche Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, che però ha una riserva: “Se il referendum diventerà l’occasione di Giorgia Meloni per sfondare su tutta la linea, all’ultimo valuterò anch’io con molta attenzione il mio voto”. La premier ha garantito che il referendum non avrà impatti sul Governo, e spera anzi in una vittoria di dimensioni tali da rappresentare una spinta verso le politiche. Nella maggioranza ora la Lega proverà ad accelerare sull’Autonomia differenziata, cercando di chiudere entro fine anno le prime intese con Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria. “Otto anni fa il Governo non aveva dentro Fratelli d’Italia, ma la Lega sì – ha osservato il presidente del Senato Ignazio La Russa da Padova – mi pare che adesso l’autonomia sia più vicina. Ognuno tragga le conseguenze come vuole”.


di Manlio Fusani