martedì 28 ottobre 2025
È da qualche giorno in edicola il libro Hammamet ricorda Bettino. Storie di rispetto, amicizia e gratitudine, scritto da Antonio Armini ed Ettore Minniti con il coordinamento di Roberto Giuliano e Salvatore Di Bartolo, edito da Solfanelli. L’opera, impreziosita dalla prefazione della senatrice di Forza Italia e primogenita di Bettino, Stefania, è un appassionato omaggio all’ultimo Craxi, raccontato proprio da chi, con l’ex leader socialista condivise i difficili anni dell’esilio: il popolo di Hammamet. Il libro si compone, infatti, di un’ampia raccolta di storie di vita vissuta, con protagonisti proprio gli hammametini, uomini e donne di quella terra “straniera ma non estranea” capaci di accogliere Craxi nel periodo senza dubbio più travagliato della sua esistenza, circondandolo di solidarietà, gentilezza e calore umano. Nei racconti, pubblicati dagli autori in doppia lingua, italiano e francese, il Craxi statista e segretario di partito lascia spazio all’uomo, Bettino, facendo così emergere il lato inedito dell’ex presidente del Consiglio, quello intimo, meno celebre, più profondo. Quel che traspare dall’interessante lavoro degli autori è, dunque, per molti aspetti, il ritratto del vero Craxi: di Bettino, “il più tunisino degli italiani”. L’uomo capace di costruire “ponti” tra le due sponde del Mediterraneo e di guadagnarsi l’amicizia, la gratitudine e l’imperituro rispetto di quel popolo che, nel corso di questo quarto di secolo ormai trascorso dalla sua scomparsa, non ha mai dimenticato colui che laggiù resta ancora, tutt’oggi, “Monsieur Le President”.
Nel silenzio delle giornate assolate e tra i profumi di gelsomino che accarezzano la costa di Hammamet, la Tunisia ha saputo offrire più di un rifugio: ha offerto umanità. In un momento delicato della sua vita, Bettino Craxi trovò sulle rive tunisine non solo una terra ospitale, ma un popolo capace di abbracciare chi arriva da lontano con il rispetto e la discrezione propri delle grandi civiltà. L’accoglienza tunisina non fu solo generosità materiale, ma anche profondità d’animo. La capacità di accogliere senza giudizio, di offrire conforto senza clamore, rappresenta una virtù rara che merita riconoscenza. Hammamet divenne il luogo dove Craxi poté ritrovare un senso di pace e dignità, circondato dalla gentilezza e dal calore umano di chi, nella semplicità quotidiana, fa della solidarietà un valore autentico. In questo omaggio, si esprime gratitudine a tutte le persone che, con gesti piccoli o grandi, contribuirono a rendere meno gravoso il peso dell’esilio. Si celebra l’apertura di un popolo che, consapevole della propria storia e cultura, non teme di farsi ponte tra le sponde del Mediterraneo. Onorare il popolo tunisino per l’ospitalità data a Bettino Craxi significa riconoscere una lezione di umanità universale: quella che invita al rispetto della persona, alla comprensione delle fragilità, al valore dell’incontro e del dialogo. Grazie, Tunisia, per aver ricordato al mondo il significato più vero della parola accoglienza.
(*) Hammamet ricorda Bettino. Storie di rispetto, amicizia e gratitudine di Antonio Armini e Ettore Minniti, Solfanelli 2025, 108 pagine, 14 euro
di Redazione