lunedì 27 ottobre 2025
Francesco Lollobrigida rivendica la solidità dell’Esecutivo di centrodestra. Il ministro dell’Agricoltura, in un’intervista al Messaggero, sottolinea che “quest’anno riusciremo, con ogni probabilità, a uscire dalla procedura d’infrazione per extra deficit. Rispetto alle condizioni di partenza è un vero miracolo”. Secondo il ministro plenipotenziario di Fratelli d’Italia, “il Governo in questi tre anni ha dimostrato di puntare alla stabilità del Paese, concentrando le risorse su provvedimenti che garantissero la crescita occupazionale (obiettivo raggiunto) e la diminuzione dello spread (obiettivo raggiunto) e che creassero i presupposti per l’aumento degli investimenti esteri in Italia e questo risultato poteva essere raggiunto soltanto in un quadro di certezze garantito dall’affidabilità nei conti pubblici”. La legge di bilancio “è stata da tutti approvata in Consiglio dei ministri. Dopo di che, siamo in una repubblica parlamentare ed è legittimo che nelle Camere ci sia una dialettica che porti al miglioramento ulteriore del testo. Il centrodestra – precisa – non è un partito unico. Abbiamo valori e programmi condivisi, e poi ognuno ha le sue sensibilità che corrispondono al corpo elettorale di riferimento. La sinistra non speri in divisioni che le agevolino la strada, perché così facendo perde il suo tempo”.
Sui sindacati afferma: “Io li rispetto. Ho soltanto sottolineato che la Cgil è il primo sindacato grazie al numero di pensionati iscritti, mentre la Cisl è il primo sindacato per numero di occupati. La Cgil ha sempre manifestato molto di più quando a governare non è la sinistra. E ora lo fa, piazza dopo piazza, sciopero dopo sciopero, nonostante i dati sull’occupazione – specialmente quella a tempo indeterminato – siano da record sia nella quantità che nella qualità. Ci si dovrebbe aspettare dai sindacati un atteggiamento nel merito delle questioni – conclude – e invece la Cgil non ha questo approccio. Preferisce comportarsi da partito d’opposizione”.
Lollobrigida sottolinea che “l’Italia è tornata sul podio ovunque, perché aveva grandi potenzialità e perché oggi ha un Governo che l’aiuta a mettere queste potenzialità a regime, trasformandole in ricchezza e valore”. Il ministro dell’Agricoltura rimarca che, “nei trattati, c’è scritto che le trattative con i Paesi terzi sono attribuzione dell’Ue e quindi lavoriamo insieme all’Ue, è stato chiuso un accordo”. Il titolare dell’Agricoltura sembra convinto che i dazi statunitensi “non avranno un grande effetto” sul settore dell’agroalimentare e, anzi, si sbilancia: “Sono pronto a scommettere che le cose continueranno ad andare bene”. Il vino? “Il rischio ce l’hai con i tuoi concorrenti” ma quelli europei “hanno i nostri stessi dazi, ce l’hai con il Sudafrica che fa ottimi vini ma Donald Trump gli ha messo dazi del 30 per cento; quindi, in quel caso paradossalmente ci ha fatto quasi un favore”.
di Manlio Fusani