sabato 11 ottobre 2025
Maurizio Lupi saluta positivamente il ritorno dei candidati civici. Il leader di Noi moderati lo sottolinea nel corso di in un’intervista a Il Resto del Carlino. “Con noi tanti civici si stanno riavvicinando alla politica, anche in Toscana”, afferma. Girando per la Toscana, in occasione della campagna elettorale delle Regionali, Lupi registra entusiasmo. Ed è felice di una candidatura come quella di Alessandro Tomasi, candidato a governatore della Toscana, sindaco di Pistoia. “Perché è un sindaco che ha lavorato bene e rafforza la proposta politica della concretezza del buongoverno”, aggiunge. Resta comunque una sfida ai limiti dell’impossibile. “Vediamo. Devo dire – prosegue – che girando in lungo e in largo ho trovato realtà molto diverse. Certo, in città come Firenze o Livorno dove c’è la percezione di un potere di sinistra cinquantennale cambiare è dura, ma altrove trovo entusiasmo e coraggio. Le dico solo che arrivando oggi (ieri, ndr) a Firenze parlando un po’ con la gente, dal tassista all’imprenditrice, ho riscontrato un malumore enorme. E a forza di bollire le pentole”.
Per Lupi, “servono merito, buonsenso, capacità di compromessi e di dire di no”. Come sempre, il centro politico in Italia è molto affollato. Oltre a Forza Italia cercano spazio, da sempre, anche Matteo Renzi e Carlo Calenda. “Renzi – afferma ancora Lupi – ora ha tirato fuori la casa riformista. Ma lui conosce bene la storia del riformismo socialista. Significa partire dal sociale per guardare al futuro. Peccato sia nel campo largo con Alleanza verdi e sinistra e il Movimento 5 stelle. E io allora chiedo: l’ampliamento di Peretola lo vogliamo o no? L’alta velocità sì o no? Le autostrade? La mobilità è un diritto e crea sviluppo. E poi vogliamo continuare a sprecare soldi con il reddito sociale?”. Lupi scommette sull’implosione del cosiddetto campo largo. “Il Pd si sacrifica i bisogni dei cittadini in nome di uno schema politico. Quando ho visto Eugenio Giani firmare il patto con i 5 stelle mi è dispiaciuto per lui. Ancora con il no all’inceneritore in Toscana nel 2025”.
Dal canto suo, Alessandro Tomasi professa ottimismo. Alla folla di Piazza San Lorenzo a Firenze, il candidato del centrodestra a presidente della Regione Toscana, ha detto di avere “fatto il possibile: ora tocca a voi fare la rivoluzione. Andate a votare! In Toscana – ha affermato – vogliamo uscire con le nostre forze dalle difficoltà e quello che tutti mi hanno detto è che ce la possiamo fare, abbiamo tutto, ma bisogna rimettersi in moto, possiamo essere più moderni, non ci dobbiamo arrendere e lo vogliamo dimostrare in questi giorni”. Anche Giorgia Meloni, alla chiusura della campagna elettorale di Alessandro Tomasi, ha puntato sulla “sorpresa”. “Cari amici toscani – ha detto la premier – dopo tre anni di Governo sempre più italiani scelgono di darci fiducia. Usciamo dalla logica del qui non si può vincere. Dicono che Tomasi sia una candidatura di bandiera, lo è. La candidatura di un popolo che alza in alto la bandiera del cambiamento, di una politica che vuole investire sul valore. Alessandro può vincere anche nella Regione Toscana, nonostante un sistema di potere chiuso, troppo concentrato a dividere il mondo tra amici e nemici, troppo attento a piegare tutto alla logica del potere”.
di Manlio Fusani