mercoledì 8 ottobre 2025
Dopo i successi registrati nelle Marche e in Calabria, il centrodestra affronta una delle partite più complesse: la sfida della Toscana. I moderati sono rappresentati da Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, esponente di spicco di Fratelli d’Italia, candidato alla Presidenza della Toscana alle Regionali del 12 e 13 ottobre. In un’intervista a Repubblica, Tomasi prova a ribaltare un vecchio adagio: “La Toscana non è rossa, la gente vuole concretezza. Susanna Ceccardi apparve troppo offuscata da Salvini. Io ho fatto una campagna sui temi, in prima persona, libero”. Il primo cittadino pistoiese prova a fare chiarezza anche sul proprio passato: “Io non frequentavo Casapound, mai stato iscritto”, rivendica. “Questa è una novella. Faccio da otto anni il sindaco, ho giurato sulla Costituzione antifascista. Spero non si voti per la paura ma per la speranza che cambino le cose”. Di più: “Vengo – racconta – da una famiglia umile. Mio padre è fornaio, sempre stato socialista. Dico che la povera gente è quella che va protetta di più. La sicurezza è un problema prima di tutto per chi non si può permettere le inferriate”.
Indicando quelli che, a suo parere, sono stati gli errori del presidente Eugenio Giani, sottolinea: “Non ha governato i fenomeni. C’è una grande opera che ha fatto? La Firenze-Pisa-Livorno, la Tirrenica, l’aeroporto di Firenze? Non abbiamo un termovalorizzatore. E dietro ai roboanti annunci di case della salute abbiamo il 51 per cento di toscani che si rivolge alla sanità privata e lunghe liste d’attesa”. Alla domanda su quale sarà il suo futuro se dovesse perdere, risponde: “Opposizione in Regione”. Intervenendo ad Agorà su Rai 3, Tomasi sostiene la bontà dell’alternanza. A suo avviso, rappresenta “il sale della democrazia, l’alternanza aiuta tutti quanti a crescere e lo dimostra dove è avvenuto, nei Comuni, ma anche nelle Regioni”.
Un voto alla coalizione in Toscana “va dato perché ci sono temi fondamentali da affrontare con urgenza e dobbiamo uscire da un immobilismo con cui ci consegnano la Regione”. Tomasi cita “i quattromila giovani andati via dalla nostra Regione” nel 2024. “In 2.700 erano laureati. Noi non possiamo più permetterci di perdere la cosa più importante che abbiamo, se non avremo imprese, imprenditori, non avremo medici, non avremo dottori. Dobbiamo dargli opportunità di lavoro attraendo sviluppo economico, aziende, dobbiamo garantire il diritto allo studio, diritto alla casa, diritto alla mobilità”. Tomasi sottolinea la necessità di ridurre gli sprechi. “Credo che ci siano migliaia di rivoli di sprechi nella Regione Toscana”, e “così si rompe il patto sociale perché, quando non dimostri di amministrare con cura le risorse dei nostri cittadini, con le tasse che sono anche aumentate in Toscana per 200 milioni, allora rompi il patto sociale. Quindi vorrei fare una grande revisione delle spese e dei costi di bilancio per trasformare questi sprechi in servizi”.
Per Tomasi è stata una campagna elettorale molto breve, ma veramente entusiasmante. “E c’è, secondo me, un ottimo clima per affrontare questi ultimi quattro giorni. Entusiasmante – spiega – perché la nostra Regione è bellissima e particolare, perché ci sono territori e aree interne come la Lunigiana, la Garfagnana fino al Mugello e importanti città d’arte da Firenze, a Lucca, a Pisa. Quindi è stato bello anche conoscere realtà e approfondire con tanti imprenditori, tanta manifattura, prodotti che solo noi in Toscana sappiamo fare. Noi – conclude – vogliamo fare una rivoluzione gentile, una rivoluzione del fare e quindi quando trovo persone che ci riconoscono la concretezza mi fa tanto piacere”.
(*) La foto di Alessandro Tomasi è tratta dal suo profilo Instagram
di Manlio Fusani