martedì 7 ottobre 2025
Roberto Occhiuto stravince e si riconferma presidente della Regione Calabria. “Dedico questa vittoria ai calabresi. Ora pacifichiamo la Regione”, esulta al cospetto dei militanti. È il primo governatore uscente a centrare il bis nella storia politica della Regione. La vittoria è schiacciante: Occhiuto, candidato di centrodestra, ottiene il 57,26 per cento delle preferenze contro il 41,73 per cento ottenuto dal suo sfidante del campo progressista Pasquale Tridico, 16 punti di differenza. “Ringrazio Tridico – afferma Occhiuto – mi ha chiamato, mi ha fatto i compimenti, mi ha augurato buon lavoro, gli ho chiesto di collaborare in qualsiasi ruolo lo ritenga opportuno. Gli ho detto anche che sarebbe utile che pacificassimo questa Regione dopo una campagna elettorale con fake news e toni che ci hanno fatto a volte soffrire molto”. Secondo Occhiuto, “dall’altra parte si sono presentati con il padre del reddito di cittadinanza che ha proposto un reddito di dignità che non si poteva fare, ha proposto l’assunzione di 7mila forestali, l’abolizione del bollo auto, insomma hanno fatto vedere una Calabria che non esiste più. Invece c’è una Calabria che si sta affrancando dall’assistenzialismo, una Calabria che evidentemente ha apprezzato il nostro modo di fare campagna elettorale: è la prima volta che un presidente uscente venga riconfermato e che venga eletto un presidente con queste percentuali. Eppure abbiamo fatto una campagna elettorale onesta, dicendo che in quattro anni non abbiamo potuto avere la bacchetta magica ma abbiamo fatto molto di più che nei decenni precedenti. C’è ancora molto lavoro da fare e lo faremo nei prossimi 5 anni, ma mi inorgoglisce che i calabresi abbiamo apprezzato qualità del nostro impegno”.
Il terzo candidato Francesco Toscano di Democrazia sovrana popolare, ha ottenuto l’1,01 per cento. Forza Italia è il primo partito della Regione con il 17,98 per cento, seguito dal Pd con il 13,59. Al terzo posto la lista Occhiuto presidente con il 12,39 per cento, poi Fratelli d’Italia con l’11,64 per cento e la Lega con 9,40 per cento. Seguono Tridico presidente (7,62 per cento), M5s (6,43 per cento), Democratici progressisti (5,23 per cento), Casa riformista – Italia viva (4,42), Noi moderati (4,03 per cento), Avs (3,85 per cento), Dc-Udc (1,28 per cento), Forza Azzurri (1,04 per cento), Sud chiama nord – Per le autonomie – Partito animalista (0,20 per cento). L’affluenza definitiva si attesta al 43,1 per cento, in calo di un punto percentuale rispetto alle consultazioni del 2021. Esultano i big dei partiti della maggioranza. Prima fra tutti la premier e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. “Anche in Calabria gli elettori hanno riposto la loro fiducia nella coalizione di centrodestra, confermando Roberto Occhiuto presidente della Regione. Un risultato importante a riconoscimento dell’azione di buongoverno che continueremo a portare avanti per il benessere del territorio e dei cittadini”, scrive su X la presidente del Consiglio.
A Gizzeria, sulla costa tirrenica catanzarese, quartier generale di Occhiuto, qualche ora dopo lo spoglio è arrivato il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani (Occhiuto è uno dei suoi vice) che abbraccia il governatore e dedica il successo a Silvio Berlusconi e a Jole Santelli. “Roberto – dice Tajani – è una persona perbene. Noi siamo garantisti. Non è che doveva dimettersi, poteva benissimo rimanere. Ha fatto una scelta di dire ai calabresi ‘tocca a voi giudicare’. I calabresi hanno giudicato con più voti di quanto gliene avevano dato l’altra volta. Ricordiamo che anche sulla percentuale degli astenuti, il partito del non voto, vanno contati anche mezzo milione di calabresi che sono iscritti all’Aire, che stanno fuori dall’Italia e non possono votare per le regionali mentre votano per le politiche”. “Una grande vittoria”, il commento di Matteo Salvini, leader della Lega. “Da una parte chi protesta, devasta le città e attacca le Forze dell’ordine, dall’altra i cittadini che pensano al bene del proprio territorio”.
Pasquale Tridico, europarlamentare del Movimento 5 stelle e già presidente dell’Inps, padre del reddito di cittadinanza, da Cosenza, senza nascondere la commozione “per una esperienza entusiasmante”, parla di “una battaglia breve ma intensa” e conferma il suo impegno per il futuro della Calabria. “La politica deve dare risposte – aggiunge – e questo vuol dire che deve poter fare le cose. E non bisogna avere paura, soprattutto a sinistra, in campo progressista, di fare proposte, anche di fare proposte radicali che coinvolgono ad esempio l’intervento pubblico nell’economia”.
Intanto, si profila una lunga attesa per avere i dati dei 30 eletti al Consiglio regionale della Calabria. Se per la carica di presidente della Giunta i giochi sono fatti, per la composizione del “parlamentino” calabrese gli addetti ai lavori ritengono che se ne parlerà in tarda serata o addirittura in piena notte, anche in considerazione del fatto che comunque lo scrutinio dei voti per i candidati consiglieri partirà solo dopo la conclusione dello scrutinio per i candidati presidente. Dei 30 consiglieri regionali da eleggere, 24 saranno eletti sulla base di liste provinciali concorrenti: nel dettaglio 9 seggi alla circoscrizione Nord, 8 a quella Centro e 7 a quella Sud. I restanti sei seggi da assegnare saranno invece assegnati con il premio di maggioranza.
La provincia in cui si è votato di più è quella di Catanzaro, quella in cui si è votato di meno Vibo Valentia. In merito al dato sull’affluenza (intorno al 44 per cento da quattro tornate elettorali regionali consecutive), da più parti si ribadisce che nel numero complessivo degli aventi diritto al voto (circa 1,9 milioni) rientrano anche i cittadini calabresi iscritti nel registro Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) e quelli domiciliati in altre regioni per motivi di lavoro, studio o altro. Si tratta di oltre 400mila persone (all’estero) e circa 200mila (in altre regioni) che per votare dovrebbero recarsi nel proprio comune di residenza, poiché la legge elettorale regionale non consente il voto in un comune diverso.
di Manlio Fusani