mercoledì 1 ottobre 2025
Matteo Salvini vuole individuare entro la settimana i candidati alla guida di Veneto, Campania e Puglia. Dopo la vittoria nella Regione Marche, con il riconfermato Francesco Acquaroli e il possibile bis nella partita calabrese, il leader della Lega spinge il centrodestra a cercare una sintesi nell’indicazione delle candidature per tre regioni nelle quali i progressisti sono ormai già da settimane in campagna elettorale. Come scrive La Gazzetta del Mezzogiorno, ieri Salvini, con i leader della coalizione Giorgia Meloni e Antonio Tajani si trovava in Calabria, a Lamezia Terme, per sostenere il governatore uscente Roberto Occhiuto. I maggiori attriti, finora, sono in corso per l’indicazione del successore di Luca Zaia, ma il segretario federale del Carroccio è apparso ottimista sulla composizione del quadro finale.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha detto che “l’accordo conto che arrivi entro questa settimana. Perché si vota il 23 novembre. Ormai siamo a fine settembre; quindi, conto che si scelga entro questa settimana. La Lombardia? Lì si vota nel 2028, quindi abbiamo tempo per ragionarci, poi è giusto che il primo partito avanzi le proprie disponibilità e le sue ambizioni su una regione straordinaria come la Lombardia. È giusto, io non dico no, mai, non ne parlo neanche, poi in Veneto, in Puglia e in Campania si vota tra un mese e 20 giorni, in Lombardia si vota fra più tempo e abbiamo più tempo”.
In realtà, alcuni meloniani sostengono che la partita della candidatura alle Regionali di Veneto, Campania e Puglia sia ancora tutta aperta. Ma nella maggioranza non manca chi considera invece sostanzialmente chiusa la scelta del leghista Alberto Stefani come front runner in Veneto. Ma se così sarà, “non sarà un baratto con la Lombardia fra Fratelli d’Italia e Lega”, ha chiarito Ignazio La Russa, che ha respinto al mittente il paragone degli “amici di Forza Italia” con la “generosità” che Silvio Berlusconi mostrava con gli alleati. “Berlusconi governava un sacco di Regioni quando diede il Veneto a Umberto Bossi”, mentre FdI ne ha solo due (Marche e Abruzzo) e “non sta battendo i pugni sul tavolo perché Giorgia ha l’interesse di mantenere la coalizione”. La partita, potrebbe intrecciarsi con quella delle Amministrative a Milano, comunque ancora lontane. La Russa sostiene che sia “più facile” trovare un candidato politico, ma “va bene” se si dovesse individuare “un civico con un nome famoso e grandi capacità per governare”. Il civico è la proposta di Forza Italia, che a Milano lo propone per attirare Azione, e in Campania e Puglia per strappare agli avversari il consenso dei centristi, anche ex Dc ed ex Psi. L’idea, soprattutto in Campania, si scontra con la freddezza di FdI. Gli azzurri puntano anche all’area che ha sostenuto Vincenzo De Luca. Ma il governatore uscente, seppur mai entusiasta sulla scelta di Roberto Fico, liquida le mosse del centrodestra come “cabaret”, e rivendica: “Con il lavoro che abbiamo fatto in Campania è difficile perdere”. Intanto suo figlio, Piero De Luca, è diventato segretario campano del Pd, unico candidato per un voto a cui ha partecipato circa la metà dei 14mila dem aventi diritto.
di Manlio Fusani